Poker alla Spal, Juve in semifinale

Una buona Juve regola la Spal senza difficoltà, con un secco 4-0 firmato da Morata, Frabotta, Kulusevski e Chiesa e approda alle semifinali di Coppa Italia. I bianconeri mostrano il giusto atteggiamento e l’importanza di poter attingere da un serbatoio valido come quello dell’Under 23: se Frabotta ormai non è una novità ed è anzi ormai in pianta stabile in Prima Squadra, Pirlo dà spazio anche a Dragusin, Fagioli, Di Pardo e Da Graca e ottiene ottime risposte sia da loro che dal resto del gruppo, in ottima condizione.

CAVALCATA DI RABIOT, RIGORE DI MORATA

Che possa essere una serata importante per Frabotta si capisce fin dai primi minuti, quando piazza la prima conclusione dell’incontro, con un diagonale potente, ma fuori misura. La Juve è aggressiva, i ritmi sono alti e dopo un tentativo di Morata dal limite, Rabiot si fa tutto il campo palla al piede e viene steso in area da Vicari. Il signor Pezzuto concede il rigore dopo essere ricorso al VAR e Morata infila nell’angolino.

FRABOTTA, UNA SAETTA PER IL RADDOPPIO

La Juve è in pieno controllo della gara e Kulusevski impegna ancora Berisha con un destro rasoterra, quindi Ramsey colpisce l’esterno della rete da buona posizione. Il pressing alto funziona, i bianconeri sono stabilmente nella metà campo degli ospiti e alla mezz’ora raddoppiano con Frabotta, che arriva come un treno sul pallone messo al centro da Kulusevski e spara in rete una saetta di sinistro, leggermente deviata da Esposito, ma comunque imparabile. + 15

KULUSEVSKI- CHIESA, POKER SERVITO

La ripresa si apre con Di Pardo al posto di Bernardeschi, con il sinistro di Kulusevski da posizione angolata e con il tiro cross di Frabotta che non trova compagni nell’area piccola. La Juve sembra ancora più aggressiva rispetto al primo tempo e Kulusevski ci prova altre due volte, trovando sempre Berisha sulla traiettoria. Pirlo cambia Frabotta e Morata con Alex Sandro e Chiesa e Buffon viene chiamato in causa per la prima volta a metà ripresa, per bloccare il tentativo di Valoti. La Spal cerca di tenere la Juve lontana dalla propria area alzando il pressing, ma i bianconeri sono ancora pericolosi con il sinistro di Rabiot, fuori di poco, e chiudono i conti quando Chiesa approfitta dell’incertezza di Tomovic per recuperare palla sulla tre quarti e servirla a Kulusevki, che da centro area infila Berisha. C’è ancora il tempo per vedere il tiro a giro di Chiesa, la girata di Da Graca, in campo al posto di Morata, e la rete dell’ex viola, che praticamente entra in porta con il pallone e sigilla il 4-0 con cui la Juve vola in semifinale, per la doppia sfida con l’Inter.

JUVENTUS-SPAL 4-0

RETI: Morata rig. 16′ pt, Frabotta 33′ pt, Kulusevski 33′ st, 49′ st Chiesa

JUVENTUS
Buffon; Dragusin, de Ligt, Demiral (38′ st Da Graca), Frabotta (22′ st Alex Sandro); Bernardeschi (1′ st Di Pardo), Fagioli (42′ st McKennie), Rabiot, Ramsey; Morata (22′ st Chiesa), Kulusevski
A disposizione: Szczesny, Pinsoglio, Cuadrado, Bonucci, Chiellini, Danilo, Arthur
Allenatore: Pirlo

SPAL
Berisha; Okoli, Vicari (1′ st Tomovic), Ranieri (1′ st Sala); Dickmann, Missiroli (41′ st Viviani), Esposito (21′ st Valoti), Sernicola; Seck, Brignola; Floccari (21′ st Moro)
A disposizione: Thiam, Minelli, Spaltro, Strefezza, Paloschi
Allenatore: Marino

ARBITRO: Pezzuto
ASSISTENTI: Rocca, Robilotta
QUARTO UFFICIALE: Piccinini
VAR: Mazzoleni, Alassio

AMMONITI: 5′ st Sernicola, 35′ st Valoti, 36′ st Chiesa, 40′ st Rabiot

Juve-Spal 4-0: Gioventus bianconera

Ci piace molto questo nuovo corso juventino che non snobba la Coppa Italia, anche quando l’avversario non è di livello massimo la Juventus, dal periodo allegriano in poi, è scesa in campo per vincerla sempre.
Non è più la coppa delle riserve, il torneo di allenamento per altre sfide come ci avevano abituato i 20 anni precedenti senza quasi nessuna eccezione.

La Spal di Marino è un’ottima squadra e i primi 5 minuti promettono che non sarà una passeggiata.
Il dislivello però è evidente e viene a galla presto come solo certe cose sanno salire in superficie.

A seguito di una sgroppata inarrestabile Rabiot cade in area abbattuto da un difensore spallino. L’arbitro, il signor Pezzuto non ritiene possibile che il francese faccia 2 cose buone di fila e quindi lo ammonisce per simulazione. Purtroppo per lo spettacolo e per il buonsenso (termine abusato per giustificare le porcherie, tipo la sera prima Valeri avrebbe usato “buonsenso” non cacciando 2 calciatori che si sono insultati promettendosi pistolettate in testa per 5 minuti ininterrottamente…) quelli al VAR ancora non abbioccati richiamano il giovane arbitro più o meno così “Ah Ivà, me sa che nun c’hai capito niente, valla un pò a rivedè” (la lingua ufficiale del VAR è il romanesco). Risultato: al diavolo il buonsenso, Vicari ha travolto Rabiot, un inconsolabile Pezzuto si vede costretto suo malgrado a concedere il rigore. Nel farlo chiede scusa alla nazione intera.
In realtà non è vero niente, il VAR corregge senza problemi l’errore dell’arbitro che è ingannato come tutti dalla dinamica dell’azione, che fa sembrare live quello del 25 bianconero un tuffo clamoroso, ma pensate che inferno dev’essere vivere così ogni secondo di ogni maledetta partita della propria squadra e di quelle delle avversarie…

Morata si presenta davanti a striscia la Berisha e infila l’1-0 che apre la serata di grande calcio infrasettimanale.
La Spal si incupisce pur non scomponendosi mai (bravo Marino) e alla mezz’ora Frabotta verga un mancino potente su passaggio, forse sbagliato, di Kulusevski dopo aver scartato una quindicina di persone.
Due a zero e forse stasera ci scansiamo i supplementari.

Gli altri 2 giovani infilati nella mischia dall’inizio sono Dragusin e Fagioli. Il primo sembra un pò imbranato e intimidito come gli amici di Max Pezzali con la regina del Celebrità, più intraprendente e coraggioso il secondo, autore di una prestazione che gli esperti definiscono col termine tecnico “me cojoni”, nella speranza che pure lui non diventi carne da plusvalenza, you may say i’m a dreamer

Chi invece sorprende in negativo è Demiral, altro probabile ahinoi partente in estate (sperando di no) che entra in campo con la testa altrove e col passare dei minuti il corpo raggiunge la testa e non viceversa.
Ci sarebbe anche la minestrina di Gordon Ramsæy, una partita insapore a tratti sciagurata ma non è una novità.

Cogliamo l’occasione, tra le pagine di questo prestigioso sito banner addicted, per ringraziare Buffon che scende in campo dimostrando di fregarsene del deferimento federale per bestemmie e prosegue imperterrito a nominare invano l’intero arco costituzionale delle divinità. Soprattutto ci evita di vedere Bernardeschi con la fascia di capitano. Il 33 carrarino celebra l’addio al calcio con un primo tempo di pura arte astratta calcistica al termine del quale lascia spazio al giovane Di Pardo e va a raccogliere la meritata ovazione negli sgabuzzini dello stadium.

Il secondo tempo è una specie di passerella affrontata con la stessa gioia con cui si va all’Ikea il sabato pomeriggio, gli unici sussulti, oltre alle bestemmie di Buffon, li regala Chiesa che prima imbecca Kulusevski per il 3-0 (sì, stasera ci risparmiamo la mezz’ora in più) poi festeggia 3 minuti dopo prendendo uno dei gialli più stupidi della storia del calcio, di quelli buoni per entrare in diffida (Rabiot geloso lo imiterà pochi secondi dopo) e, a 5 secondi dalla fine, segna il definitivo 4-0 che ci tranquillizza e scongiura definitivamente lo spettro dei supplementari.

Abbiamo rivisto finalmente la vecchia Juve, quella che vinceva quando c’era da vincere, senza rischiare nulla.
Ora si torna in campionato e poi, a breve ci attende l’Inter e bisognerà dimostrare che quello del 17 gennaio è stato solo un abbaio collettivo in cui abbiamo creduto di vedere in campo la Juventus, invece era una rappresentativa di frati trappisti intenti a raccogliere luppolo nei verdi prati dello stadio Meazza.

Juve – Spal: gli allievi ripagano la fiducia del Maestro

In questo Juve – Spal dove vanno a segno un classe 1999, un 1997 e un 2000, i giovani di mister Pirlo non hanno affatto sfigurato. Partendo da chi la prima squadra l’ha testata con mano già una decina di volte (Frabotta) fino a Fagioli che era al suo esordio dal primo minuto. Per capire la bontà della prestazione collettiva di tutta la compagine juventina questa sera, basti pensare al particolare record del terzino sinistro romano. Come evidenziato da ‘Opta Paolo’ infatti, Frabotta è il secondo italiano in termini di giovane età ad essere andato in rete con la casacca bianconera.

Di questo Juve – Spal di Coppa Italia bisogna evidenziare non solo le buone prove individuali e complessiva di squadra, ma anche l’atteggiamento propositivo. Tanti i palloni recuperati nella metà campo avversaria, perlomeno fino a quando il ritmo della gara è stato elevato. L’aspetto mentale stasera è stato decisamente diverso rispetto a quello visto contro il Genoa ad esempio. I ferraresi, non meno volenterosi e portentosi in fase di pressing, hanno peccato in qualche occasione sciupata di troppo ma al tempo stesso hanno dimostrato di poter dar “fastidio” a più di qualche club della massima categoria.

Categoria che invece non ha dimostrato di meritare è stato l’arbitro Pezzuto. Il fischietto ha avuto bisogno dell’intervento del VAR per concedere un rigore solare alla Juventus. Quel cartellino giallo per simulazione a Rabiot (poi giustamente tolto) resta forse il più grande mistero di questa gara. Mistero come la prestazione offerta da un Ramsey opaco (appena sceso in campo contro il Bologna). Non si puo’ dire lo stesso di un de Ligt, del quale tutti siamo ansiosi di vederlo in tandem con capitan Chiellini.

Parlando di capitani e di bandiere non si puo’ non menzionare Gigi Buffon. Domani ‘Superman’ compirà 43 anni e lo ha fatto nella miglior maniera possibile, non subendo reti. Lui e lo zoccolo duro di questa squadra sono il ‘trait d’union’ di questa nuova Juventus che sta prendendo forma. Tra i giovanissimi dell’Under 23 e della prima squadra. Allievi di un Maestro che sta dimostrando pian piano di meritarsi questa panchina.