I commenti dopo la vittoria!

La Juventus mette in bacheca la sua quattordicesima Coppa Italia. A Reggio Emilia, contro l’Atalanta, decidono i gol di Kulusevski e Chiesa, facendo esultare con pieno merito i bianconeri al termine di una bella gara, combattuta fino alla fine. Al termine del match Mister Andrea Pirlo, Federico Chiesa, Giorgio Chiellini e Gianluigi Buffon hanno commentato il successo.

ANDREA PIRLO

«È stata una bellissima partita tra due grandi squadre che si sono battute fino all’ultimo minuto. È stata una finale degna di questo nome, finalmente davanti al pubblico, ed era importante dopo tutto quello che è successo fargli vedere una bella partita e dargli una soddisfazione: oggi avevamo voglia di vincere e portare a casa questo trofeo. Non abbiamo vissuto una stagione positiva, ma ci siamo ricompattati e ci siamo messi in testa che questa coppa la volevamo. Abbiamo battuto due grandi squadre in semifinale e in finale, onore a loro, ma la Juve l’ha meritata. Stavamo cambiando Chiesa, perché non era al meglio, ma si è battuto in campo per tutta la gara. Gli faccio i complimenti, è una grande soddisfazione segnare un gol in finale e non è da tutti riuscirci. All’inizio non siamo riusciti a pressare altissimi, invece nel secondo tempo siamo riusciti a essere più feroci nelle scalate e l’abbiamo fatto bene, prendendo e tenendo in mano la partita. Difficoltà in stagione? Ce ne sono state tante, queste vittorie non cancellano gli alti e bassi che abbiamo avuto, ma come prima stagione da allenatore ho imparato tanto. Il bello del calcio è che poi arrivano queste soddisfazioni che ti gratificano. Ora testa a domenica, quando si deciderà il nostro futuro, anche se non è tutto nelle nostre mani».

“Bellissima finale: abbiamo meritato questa Coppa Italia”

Che goduria! Che bello alzare un trofeo: la Coppa Italia è bianconera! Mister Pirlo, quanta gioia?

“È stata una bellissima partita, con due grandi squadre che si sono battute dal primo all’ultimo minuto. Una finale degna di questo nome davanti al pubblico. Dopo tutto quello che è successo in questo anno, era importante dare una soddisfazione ai tifosi e farli venire allo stadio” – Una finale intensa, cattiva, vera. Una battaglia su ogni palla, una guerra ad ogni contrasto. Una bella partita, regalata ai tifosi presenti allo stadio e a tutti i bianconeri sparsi per il mondo.

“Avevamo la voglia di vincere e portare a casa questo trofeo. Non abbiamo fatto una stagione positiva, ma ci siamo compattati e ci siamo messi in testa che questa Coppa dovevamo portarla a casa. Abbiamo eliminato due grandi squadre durante il nostro percorso: la Juve ha meritato questa Coppa Italia” – Bel segnale dell’ambiente e bel segnale al mondo esterno: tra Pirlo e la squadra c’è ancora molto feeling. L’abbiamo meritata davvero!

“Volevamo togliere Chiesa, poi è riuscito a fare goal. Non era al meglio, ma si è battuto per tutto il tempo in cui è stato in campo. Segnare il goal decisivo in una finale non è sempre da tutti” – Federico ha fatto l’ennesima bella prestazione. Sul palo l’avrei azzoppato volentieri… ma la rete decisiva, per di più all’ultimo pallone toccato, gli è valsa il titolo di Man of the Match.

“Non abbiamo aggredito dall’inizio perché Cuadrado stava troppo basso; a fine primo tempo gli ho detto di scalare più veloce su Gosens, con McKennie che andava sul terzo centrale. Nel secondo tempo l’abbiamo fatto meglio” – Pirlo l’ha interpretata bene, l’ha letta bene e forse ci ha pure un po’ stupito; doveroso riconoscere i suoi meriti. Grande Mister!

“Ho avuto tante difficoltà, altrimenti non saremmo qui a parlare di quinto posto e uscita prematura dalla Champions. Queste vittorie non cancellano gli alti e bassi della stagione. Come prima stagione da allenatore ho imparato tanto. Il bello del calcio è anche questo: magari non riesci ad avere 100% i risultati positivi, ma hai questo tipo di soddisfazioni che ti gratificano” – Finalmente un Pirlo perfetto in conferenza. Impeccabile.

“Certo che mi riconfermerei: ho iniziato a fare l’allenatore per questo. Amo il calcio, amo allenare, amo questa società e il mio obiettivo è continuare” – Ipotesi realisticamente inverosimile, ma non si sa mai…

“Da allenatore, vedere la giocata è più difficile. Tante volte provi a chiamarla ai giocatori… mi viene ancora da entrare in campo” – Simpatico.

“Lo sviluppo del gioco è rimasto uguale tutto l’anno: abbiamo sempre costruito con 3 giocatori; quali dipendeva dall’avversario. Abbiamo perso punti con squadre sulla carta abbordabili. Domenica si deciderà il nostro futuro e non è tutto nelle nostre mani” – Domenica bisognerà incrociare le dita: questa Juve è capace di farci lo scherzetto già con il Bologna. Speriamo bene.

“Mi sembra prematuro parlare della prossima stagione. Domenica c’è una partita decisiva; noi dobbiamo pensare a fare il nostro e vedere ciò che succede sugli altri campi” – Cristallino e onesto: il nostro orizzonte è domenica, non oltre.

“L’Atalanta gioca sempre un calcio aggressivo e non dobbiamo dirgli come giocare. Hanno sempre affrontato gli ultimi campionati ad altissimo livello e affronteranno l’ultima partita al meglio come hanno sempre fatto” – Non ci sono dubbi.

“Il Bologna si giocherà la partita alla morte e farà di tutto per vincere la partita” – Anche su questo non ci piove: col Bologna sarà battaglia.

“Non leggo i giornali, mi baso su quello che faccio durante la settimana e la domenica in campo. Non posso star lì a rammaricarmi di ciò che esce” – E per fortuna che non li leggi, Mister.

“Mai avuto un problema con i ragazzi, hanno sempre dato il 100% e questa è una grande soddisfazione per un allenatore” – Si è visto in campo oggi: il gruppo segue Pirlo e l’ambiente pare essersi definitivamente ricompattato.

GIANLUIGI BUFFON

«Oggi è stata una grandissima emozione. Finire in questo modo mi inorgoglisce e sono stato felicissimo di condividere con i miei compagni tantissime avventure fino a questa finale. Poi i tifosi oggi sono stati la ciliegina sulla torta. Loro, la gente della Juve, i dirigenti, il Presidente e i miei compagni saranno sempre una parte della mia vita. Penso di aver dato tanto amore, professionalità, orgoglio e coraggio ogni volta che sono sceso in campo con questa maglia e di questo ne vado fiero».

Gianluigi Buffon alla Juventus ha (ri)chiuso alla sua maniera: vincendo!

Gianluigi Buffon, con la vittoria del suo 28esimo trofeo ha chiuso definitivamente la sua parentesi alla Juventus vincendo da protagonista. Il portierone bianconero, simbolo e leggenda di una bandiera che difficilmente si ammainerà mai, è stato il totem intorno al quale si è raccolta tutta la squadra ieri sera. Lo si è percepito dagli abbracci di tutti, in primis Andrea Agnelli.

L’amicizia che li lega è riconoscibile e tangibile a tutti. Un’amicizia che travalica anche il calcio stesso e che in qualche modo ha raffigurato un ipotetico gesto virtuale che tutti noi, ieri, al triplice fischio finale, avemmo voluto compiere. Un abbraccio collettivo di tutto il popolo juventino che non esita ora a rendergli omaggio in quanti più modi possibile.

Per comprendere la grandezza calcistica di Gianluigi Buffon basti pensare che la Coppa Italia, lui, l’ha vinta sia con Federico Chiesa che con suo padre. Una carriera difficilmente percorribile per qualsiasi altro portiere di questo sport. Un gigante che saluta di nuovo la Juventus a modo suo: vincendo! Sebbene non sia ancora giunto il tempo dei saluti (per quello bisognerà attendere l’esito domenica prossima) possiamo affermare con ferrea certezza che quello che ci ha dato Gigi sia stato superiore rispetto a quanto abbia ricevuto in quasi un ventennio a Torino e poco importa che lui dica il contrario.

Il trofeo conquistato ieri sera al ‘Mapei Stadium’, il 28esimo personale, lo pone direttamente nell’empireo Juventus. Un bel passo, in questo senso, lo fece in quella tremenda e travagliata estate del 2006 dal ricordo dolce/amaro e dalle mille sfaccettature che lo hanno relegato per sempre nei cuori di tutti noi. Le sue 14 presenze di quest’anno in cui, per inciso, la Juve non ha mai perso, fanno da corredo alla sua meravigliosa parentesi bianconera e ne rappresentano in un certo qual senso la cartina tornasole del calciatore e dell’uomo che è. Ci mancherai (di nuovo), Gianluigi Buffon!

FEDERICO CHIESA

«È stata una finale intensa, diamo merito all’Atalanta che ha fatto una grandissima partita, ma la Juve ha fatto valere la sua esperienza e abbiamo portato a casa un importantissimo trofeo. Siamo rientrati nel secondo tempo con tanta intensità e tanta voglia, siamo stati bravi ad accelerare e abbiamo portato a casa la vittoria. Buffon? Prima della partita gli ho detto che, avendo vinto questo trofeo vinto con mio papà, oggi avrebbe dovuto vincerlo con me. Ci siamo riusciti e questo fa capire che leggenda sia Buffon. Questa partita è stata bellissima per tutti, questo è un premio per tutti, per tutti gli sforzi fatti in questi mesi difficili».

GIORGIO CHIELLINI

«Con il pubblico è un’altra vita, un’altra atmosfera e credo abbia fatto piacere a entrambe le squadre, dando anche ulteriore carica. Dopo la partita con il Milan abbiamo ritrovato la voglia di lottare e sacrificarci, in queste grandi partite è venuta fuori la vera Juventus. Domenica dovremo fare il nostro dovere e vincere una partita non semplice, poi vedremo se gli altri saranno stati più bravi di noi. Siamo felici di aver alzato il secondo trofeo stagionale, di aver vinto una partita tosta, difficile, contro una grande squadra che sta crescendo anno dopo anno. Forse per la prima volta, dopo dieci anni, non eravamo i favoriti in una finale italiana, era un po’ strano, ma realisticamente era così, quindi ha un significato ancora maggiore. Loro sono partiti fortissimo oggi, arrivavano su ogni palla con ferocia e aggressività, ma la sensazione a fine primo tempo era che avessero speso tanto e che con un attimo di pressione e organizzazione in più potevamo metterli in difficoltà e così è stato. Abbiamo tenuto il campo bene, loro sono un po’ calati e noi invece siamo cresciuti».