Il mio Leo

Il 31 marzo, alle 20.45, ci sarà Juventus – Milan all’Allianz Stadium.
Partita delicata sotto tanti aspetti: dopo che il Napoli ha messo a segno un “contro-break” (cit. Paolo Condò) e accorciato le distanze a 2 punti; dopo questa cosa un po’ misteriosa che è la “sosta Nazionali”; e prima – paura! – del match contro il Real Madrid, che si svolgerà il martedì successivo, sempre allo Stadium.
Juventus Milan è un grande classico, una partita impegnativa ad uno snodo fondamentale della stagione; i temi sportivi saranno tanti: la Juve tornerà a convincere dopo il mezzo pazzo falso di Ferrara? Alcuni giocatori un po’ “spompati” si saranno ritemprati? E la formazione? E gli infortunati? Ansia!
Ma la partita dello Stadium segnerà anche il ritorno di Leonardo Bonucci a Torino, nello stadio che lo ha visto protagonista, trascinatore, colosso della difesa, prima con Conte, poi con Allegri; lo Stadium lo ha amato, lì, al centro dell’area di rigore, circondato dagli altri colossi della BBC.
Il “mio Leo” ha detto Buffon dopo il disastro di San Siro con la maglia della Nazionale ancora sudata e bagnata di lacrime.
All’andata, “il mio Leo” non c’era: il VAR aveva visto uno schiaffo in area….cartellino rosso e squalifica; niente “gara dell’ex”. Contro un Milan ancora acerbo, la Juve ha trotterellato a San Siro, senza correre grandi rischi e con un Higuain spietato come al solito; “non sembravamo neanche sudati” credo di aver letto qui su Juventibus dopo quella partita che Bonucci guardò dalla tribuna.
Ma ora è il momento: Bonucci, salvo cataclismi, ci sarà e “il mio Leo” noi lo dovremo rispettare, quella sera: dovremo ricordarci di quando la metteva dentro e si risciacquava la bocca, dobbiamo ricordarci cosa ha dato alla nostra squadra, quanto ha vinto e ci ha fatto vincere: niente fischi please!
Ricordiamoci anche lo sgabello, per carità…e ricordiamoci anche l’estate del nostro scontento, le troppe interviste, “il club in cui militavo lo scorso anno” e gli equilibri che forse non si sono spostati più di tanto.
Lo ricordiamo, certo, ma è tutto perdonato, caro Leo Bonucci: perché noi non avremmo mai fischiato un Del Piero o un Pirlo, se fossero tornati allo Stadium con un maglia che non è quella della Juve; noi non fischiamo Nando Llorente, anche se ci ha segnato da ex, o Fabio Quagliarella; e non fischieremo mai Alvaro Morata o Paul Pogba, se torneranno da ex e non invece, come vorremmo, da calciatori della Juve.
Quindi, “il mio Leo” può tornare tranquillo al “suo” Stadium: vero che non lo fischieremo?

 

Leonardo Dorini