Le voci dallo spogliatoio

Così i bianconeri hanno commentato una giornata da leggenda

BARZAGLI

«Un cammino bellissimo, pieno di gioie. Abbiamo lavorato tanto, ma siamo qui a festeggiare uno Scudetto che arriva dopo anni nei quali abbiamo dimostrato una grande mentalità. Ora prepariamo la Finale di Cardiff al meglio, di certo le motivazioni non mancano. Spingeremo al massimo per farci trovare pronti, è un traguardo che inseguiamo da molti anni. Tornando al Campionato, se devo pensare a qualcosa che è stato particolarmente determinante, dico l’apporto dei nuovi».

DYBALA

«Abbiamo fatto la leggenda di questa società, vincendo oggi. Questa è una giornata bellissima, una grande emozione: stiamo vivendo un momento unico, con due trofei vinti e la possibilità di giocarci la Finale di Champions League. Abbiamo dominato il campionato e vinto meritatamente lo Scudetto, non ci sono stati brutti periodi: ci piace moltissimo questo modulo di gioco, essendo in tanti con caratteristiche offensive. Devo individuare una partita fondamentale? Dico proprio quella di oggi: al terzo gol di Alex Sandro abbiamo capito che era davvero fatta!»

PJANIC

«Lo Scudetto corona il lavoro di un anno: abbiamo sudato e lavorato tanto. Quando sono arrivato, il Presidente mi ha detto che voleva vincere il sesto Scudetto e lo abbiamo fatto, siamo nella Leggenda. È stata una grande stagione, se devo pensare alle mie prestazioni e ai miei gol ne trovo tanti a cui tengo, sicuramente fra questi ci sono il primo e quello nel Derby»

BUFFON

«Grandiosi. Non ho la lucidità per un aggettivo diverso: a parte il primo vinto, in cui siamo stati la rivelazione, negli altri campionati eravamo giustamente favoriti sulla carta, ma vincere per anni è un sacrificio, lavori e ti migliori. Adesso, piano piano penseremo al Real, ma sono soddisfatto perché dopo la gara molle di Roma e la sbornia di Coppa Italia ci voleva una giornata in cui siamo stati concentrati come è accaduto oggi»

«Abbiamo lottato tantissimo, con grande unità di intenti»

Così l’ad bianconero: «Guardiamo avanti con ottimismo e grande serenità»

Soddisfazione e complimenti ai giocatori: questo emerge dalle parole del CEO e General Manager Area Sport, Giueppe Marotta. «Abbiamo lottato tantissimo». E prosegue: «Siamo tutt’uno, dal campo all’allenatore, alla società. Siamo riusciti in questo straordinario traguardo proprio perché, al di là delle forti motivazioni e del forte blasone, anche il fattore umano e la coesione tra i vari settori dell’azienda hanno portato a questo grandissimo risultato».

DOVE PUO’ ARRIVARE LA JUVE

«Man mano che arrivano i risultati, anche il brand si valorizza sempre di più. In questo modo abbiamo incrementato i ricavi e questo ha dato la possibilità all’area sportiva di potenziare il fattore “di fuoco”, potendo andare sul mercato per giocatori di grande qualità. Adesso abbiamo una rosa di livello europeo».

IL GIUSTO MIX

Prosegue l’ad bianconero: «Credo che il mix giusto sia quello di andare in contemporanea alla ricerca di campioni e di talenti, che possono diventare campioni. La Juve è la palestra ideale, grazie ai valori che riesce a imprimere, per quel concetto di emulazione che i grandi campioni come Buffon, Chiellini, Bonucci e tanti altri riescono a trasmettere quando un giocatore arriva ex novo. Ma io credo molto nella cultura del lavoro, che è una componente grandiosa in questo successo, e credo anche nei giovani che abbiamo»

«CI GODIAMO QUESTO CICLO»

«Ci godiamo questo ciclo vincente, guardiamo avanti con ottimismo e serenità. La Juventus, grazie alla lungimiranza di Andrea Agnelli, è riuscita a individuare due caratteristiche: la competenza e la delega. Noi abbiamo un modello vincente, in cui tutti hanno la loro autonomia e le loro competenze. Io credo che al di là dell’aspetto economico, certamente rilevante, sia questa una delle componenti vincenti».

«IL PRESIDENTE TRASMETTE JUVENTINITA’»

«Non è facile essere Presidente di un’azienda di business, oltre che un fenomeno sociale e sportivo, con il sentimento del tifoso. Ma credo che Andrea Agnelli ce la faccia e direi che la cosa più importante è il fatto che lui riesce a trasmettere è la tenacia e la juventinità, che significa tentare di vincere fino all’ultimo ogni volta che partecipiamo a qualsiasi competizione».