Non rovinateci la festa

#JuveNapoli è solo una partita di calcio, una di quelle da vivere #finoallafine e io vorrei tornare a viverla con la stessa spensieratezza di mio figlio di quasi 16 mesi. Domenica al gol di Cuadrado ha alzato le braccia al cielo, con la gioia negli occhi ha urlato “Goooooooo” e poi ha sorriso. Osservandolo ho pensato che vorrei anche io poter guardare ogni partita con la sua stessa emozione, senza qualcuno che la rovinasse con la parola “polemica”.

Perché dovrebbe essere così in un mondo normale… invece siamo in Italia e sappiamo bene che qui la normalità purtroppo non sarà mai questa! Siamo il paese (volutamente in minuscolo) delle dietrologie, il paese dei furbetti, il paese dei tiragiacca ai priori, il paese del complotto. Siamo un paese a cui manca la cultura sportiva, che all’ammissione della sconfitta e al complimentarsi con chi vince (a maggior ragione se più forte) preferisce la cultura dell’alibi, che sia un arbitro, un palo, il meteo o il vento contrario, magari proveniente da nord.

Il calendario dice che mancano ancora 4 giorni alla partita e su web, giornali e tv se ne sono già lette e sentite sino alla nausea. In tanti sono stati chiamati in causa, da Gigi Simoni che come il nero “sta bene su tutto” a Maradona che odia la Juve da sempre, da Vinicio e la sua memoria ritrovata al direttore di TGCOM Liguori che di calcio (come di tante altre cose purtroppo…) capisce ben poco, ma pontifica con le solite frasi qualunquiste cavalcando l’onda dell’antijuventinismo becero. Tifosi che hanno l’etichetta di giornalista appiccicata in nome di una tessera, ma che dell’etica e dell’Ordine in fondo se ne fregano… Sono gli stessi che nonostante gettino benzina sul fuoco sarebbero poi i primi a sentenziare se dovesse mai scapparci il morto… Ma in fondo ognuno ha la credibilità che si merita.

E allora VIA con le polemiche preventive. Via al leit motiv del “a Torino succedono sempre cose strane…”, senza mai specificare quali perché magari non fa comodo… Via libera al sempreverde rigore su Ronaldo che ormai non viene più scongelato solo per le partite con l’Inter… Via libera ad Auriemma che sventola il dato dei 499 rigori fischiati in favore della Juventus nella Serie A a girone unico contro i 349 del Napoli, evitando però di dire che i bianconeri di stagioni in A ne han giocate 83 (con una media punti pari a 1,89 su 3), 13 in più dei partenopei (media punti 1,46) che hanno oltre 450 partite in meno nella massima serie… E last but not least via anche agli sproloqui di Liguori che attacca preventivamente Rizzoli, l’arbitro in pectore della supersfida di sabato, affermando che sabato commetterà sicuramente degli errori in favore della Juventus…

Uscita che mi riporta alla mente le parole di un Presidente Federale che rivolgendosi a un designatore in carica disse chiaramente “Per carità, se proprio si deve sbagliare che non si sbagli in favore della Juventus…”. Se si tiene in considerazione la pressione mediatica che si tenta di esercitare sui direttori di gara (i cui errori pro Juve vengono vivisezionati, mentre quelli contro passano più spesso in cavalleria) i tempi non sembrano essere cambiati più di tanto.

Sarà solo una questione di marketing? D’altronde sembra raccolgano più click e commenti le polemiche preventive che non una discussione tattica o un’analisi ben fatta. Eppure mai come quest’anno la sfida fra Juventus e Napoli sembra davvero equilibrata e mai come in questa occasione una partita come quella di sabato sera può rappresentare un bellissimo spot per la nostra serie A per quello che ha da raccontare e per lo spettacolo che promette. Probabilmente non sarà la sfida decisiva, perché dopo sabato mancheranno ancora 13 partite e 39 punti in ballo sono ancora tanti, ma sicuramente potrà dire qualcosa di più sullo stato psicofisico di entrambe le squadre, soprattutto se una delle due dovesse prevalere. L’unica cosa sicura è che al fischio finale si fermerà la striscia record di vittorie di almeno una delle due squadre (se non di tutte e due in caso di pari) che hanno creato il vuoto dietro di loro riuscendo a vincere rispettivamente 14 e 8 partite consecutive.

Ci aspetta uno #JuveNapoli pieno di confronti interessanti. Sarà la sfida fra due grandi portieri come Gigi Buffon e Pepe Reina che vengono da uno stato di forma davvero strepitosa e per l’ennesima stagione hanno mostrato in campo le loro grandi qualità degne di due campioni della loro caratura. Sarà la sfida fra le due migliori difese del campionato, con la Juve che dopo un inizio disastroso è stata capace di subire solo 15 gol in 23 incontri (1 solo, quello di Cassano contro la Samp, nelle 8 partite giocate da inizio anno fra campionato e Coppa Italia, con 11 soli tiri nello specchio subiti negli stessi incontri) e il Napoli prima inseguitrice a 19. Sarà la sfida dei due migliori attacchi, guidato dal Napoli con 53 reti con la Juve subito dietro a 45. Sarà la sfida a ritmo di tango fra il capocannoniere Higuain (24 gol in 24 partite) e l’irriverente e talentuoso Dybala che occupa la piazza d’onore con 13 reti e 4 assist. Sarà la sfida fra campioni come Barzagli, Bonucci, Marchisio, Pogba e Morata da una parte Albiol, Koulibaly, Hamsik, Callejon e Insigne dall’altra. Sarà la sfida fra Massimiliano Allegri, che ha saputo inserire con giudizio i nuovi arrivati e gestire infortuni e momenti difficili con giudizio e affidandosi alla forza del gruppo, e Maurizio Sarri che a Napoli ha portato un gioco corale, meno fisico (il Napoli è la squadra meno fallosa e sanzionata della Serie A, posto occupato dal suo Empoli nella scorsa stagione) e più offensivo che ha rivitalizzato la prolificità di Higuain che tira in porta quasi il doppio rispetto alla scorsa stagione. Insomma ci sono tutti gli ingredienti per match all’insegna del calciospettacolo… e invece di parlare di tutto questo, si preferisce (s)parlare dell’arbitro senza nemmeno conoscerne il nome, o quasi.

Quasi perché non c’è ufficialità, ma tutti i segnali sembrano andare nella direzione di Nicola Rizzoli, arbitro di provata esperienza con che non a caso negli ultimi due anni è stato insignito del titolo di miglior direttore di gara del mondo. Per il tipo di arbitraggio personalmente gli preferisco Orsato e Rocchi, gli altri due top nella ristretta cerchia considerata da Messina, ma considero che sia un’ottima scelta per questo incontro. D’altronde un arbitro che ha diretto finali importanti come quella di Champions League fra Bayern e Borussia Dortmund o dell’ultimo mondiale fra Germania e Argentina non può che essere bravo a gestire le emozioni e le pressioni che incontro di questo tipo può portare.
Noi intanto incominciamo a distinguerci dalla massa e facciamo qualcosa nel nostro piccolo per aiutarlo: non evidenziamo gli errori che può avere commesso in passato, ma pensiamo positivo e diamo fiducia massima alle sue capacità, aiutandolo così a mantenere quella serenità che permette di ridurre al minimo gli errori.

A proposito di arbitro comunque, se io fossi in Messina da questa giornata in poi farei un gesto eclatante: comunicherei la designazione la mattina dell’incontro. I piagnonipreventivi avrebbero così due giorni in meno per andare a cercare quel precedente o quell’episodio avverso per minarne la credibilità e mettere così le mani avanti…

Voglio poi fare un ultimo appello ai tifosi sugli spalti: niente cori beceri, niente stupidi “Lavali col fuoco…” ma solo la cornice splendida che si merita una partita di questo tipo. Coreografie, tifo per la propria squadra e una sola grande bolgia piena di entusiasmo per godersi il vero grande spettacolo che potranno regalarci i 28 (+5…) protagonisti in campo. Sarebbe un bellissimo segnale, alla faccia di chi vuol male alla Juventus e pensa ai proprio interessi più che a quelli dell’immagine del calcio italiano.

In fondo #JuveNapoli è solo una partita di calcio.
Non togliete la gioia e il sorriso al bambino che è in noi e fateci vivere una bella giornata di calcio!

 

PS: Caro Liguori, mi permetta solo un consiglio: di arbitri (e di calcio) lasci parlare chi ne capisce… 😉

Maurizio Romeo

Due paroline a Paolo Liguori

Su Libero Quotidiano di oggi trovate un articolo scritto dal giornalista Mediaset che ricostruisce una settimana di polemiche e accuse culminata con la querela annunciata dall’A.I.A. e da Rizzoli e con le amareggiate scuse di Pierluigi Pardo, conduttore di Tiki Taka, che si è dissociato dalle sue parole in uno sfogo post-trasmissione sui social

L’ho letto ed è imbarazzante.

Il pezzo inizia con il più classico: “Ridicolo, semplicemente ridicolo, che un arbitro internazionale si senta offeso da una critica e minacci querela ad un giornalista”. E ci tocca constatare come l’unica cosa ridicola sia per l’ennesima volta che un giornalista dica sia ridicolo querelare un giornalista. Perché non lo è. Il suo essere giornalista, anzi, rafforza semmai le ragioni di una querela, poichè ogni sua dichiarazione pubblica raggiunge un “pubblico” più o meno vasto di ascoltatori.

Nel merito: Liguori propone la sua “cronaca” degli eventi, nella quale però dimentica alcuni passaggi. Scrive: “Lunedì mi chiama Radio Kiss Kiss ed io esprimo liberamente il mio pensiero. Avrei preferito che non fosse Rizzoli il direttore di gara designato per l’incontro clou del campionato, con la Juventus protagonista. Perché? Per memoria, esperienza diretta e (forse) pregiudizio il miglior arbitro italiano sbaglia spesso quando i bianconeri giocano una partita decisiva”.

Inciso: non ricordo partite “decisive” tra Juventus e (la sua) Roma. L’ultima che ricordo, anzi, la vinse la Roma con Nakata in campo e Rizzoli in Serie C, ma forse non ci intendiamo sul concetto di “decisiva”…

Tornando a Liguori: quello che “omette” sono un paio di frasi, gravi, pronunciate durante l’intervento radiofonico. Queste: “Il Napoli gioca meglio della Juve, è più forte. È sicuro, matematico, che ci sarà un errore arbitrale allo stadio di Torino a favore della Juventus. Dite pure che sono un pazzo visionario. Abbiamo poche certezze nella vita e questa è una di quelle”. E “Se designassero Rizzoli è certezza che ci saranno errori. Il bianconero è forte, statemi a sentire”. I virgolettati li ho presi dallo stesso Libero, potete leggerli qui.

E’ un concetto diverso dall’ “avrei preferito che non fosse Rizzoli”: è un’accusa piuttosto esplicita poiché dalla casistica (che potrebbe voler dire anche semplicemente “sfiga”) si passa alle motivazioni, con quel “Il bianconero è forte” che presuppone perciò il motivo degli errori di Rizzoli e il motivo dell’eventuale designazione di Messina sapendo di un Rizzoli che “sbaglia sempre” pro-Juve. E’ un’accusa fatta e finita, inaccettabile e meritevole di querela, ovviamente.

Ma non è tutto: Liguori, infatti, proprio a Tiki Taka ha avuto la possibilità di chiarire il concetto e fare eventualmente un passo indietro. Invece, quando Mughini gli ha fatto notare che se avesse davvero pronunciato quelle parole sulla “certezza matematica” dell’errore di Rizzoli pro-Juve avrebbe offeso la sua intelligenza, Liguori non solo non ha smentito, non solo non ha corretto il tiro, ma ha giustificato e motivato le sue dichiarazioni con la seguente frase: “Ho fatto dell’anti-juventinismo non troppo di maniera, però insomma è una libertà!”.

Sbagliato. E’ una libertà tifare contro la Juventus, è una libertà essere anti-juventino, è una libertà ritenere Rizzoli scarso (o “il miglior arbitro italiano”), è una libertà ritenere il Napoli più forte ed è una libertà esprimere tutte le opinioni di questo mondo. Non lo è, invece, dire che un arbitro sbaglierà matematicamente favorendo la Juventus perché “il bianconero è forte, statemi a sentire”. Non lo è dire, come detto sempre a Tiki Taka, che “Rizzoli è l’arbitro più affidabile del mondo, ma non è il più affidabile allo Juventus Stadium”. Perché presuppone malafede negli errori e quindi nella designazione. Ed è per questo che Rizzoli e l’A.I.A. hanno deciso di querelarlo, non per una “critica”.

Fin qui, però, siamo al free climbing, pratica piuttosto in voga nel nostro Paese e che non meraviglia nessuno.

Quello che Liguori scrive dopo, invece, è qualcosa di oltre, è teatro, è un film costruito nella sua mente, un universo parallelo.

“Martedì silenzio, se omettiamo il fatto che le critiche all’arbitro hanno scatenato reazioni massicce dal popolo bianconero. Avrebbero dovuto dire: non abbiamo bisogno dell’aiuto di nessuno. Invece è stato un coro: Liguori bastardo, Rizzoli è cosa nostra e tu sei un porco”. Delle tre accuse, una è assolutamente inaccettabile: che “il popolo bianconero” gli abbia scritto in massa che “Rizzoli è cosa nostra”. Poichè non è palesemente vero l’abbia fatto (non vi è traccia di ciò nel web, e dubito centinaia di migliaia di tifosi abbiano il suo indirizzo di casa o il suo numero di telefono) e poichè è un patetico tentativo di rendersi vittima, non solo con gli arbitri e l’A.I.A., ma anche nei confronti di una tifoseria che, lui sì, ha insultato parlando di “bianconero forte” (e di sfide decisive con la Roma).

La chiosa è ancora su Rizzoli e sugli arbitri. E anche questa sconcertante: “Il caludicante minaccia querela, perchè alcuni arbitri non temono il ridicolo: non possono parlare, ma possono querelare, come fossero Giudici Supremi”. Serve davvero ricordare come la querela non sia un “giudizio” ma una richiesta di giudizio rivolta a giudici terzi? E ancora: “Il malcostume nell’ambiente del calcio dilaga, perchè l’omertà e il condizionamento sono esagerati”. “.. perchè in Italia non è mai esistita una federazione degli arbitri autonoma e associata? Perchè sono pagati dalla Federazione e, in fondo, dalle Società?”. Il tutto per non ammettere che, forse, stavolta, gli sia scappata una stronzata di troppo.

“Due paroline a Liguori”, recita il titolo. Pensandoci, però, me ne basterebbe anche una: “Stacce!”

P.S. Non abbiamo bisogno dell’aiuto di nessuno.

Antonio Corsa