PAGELLIBUS / Milan-Juve 0-2

Pipita passa alle cose formali

Buffon 7,5
Da cosa lo vedi un grande portiere? Se gli basta un solo intervento per essere decisivo.

Lichtsteiner 6
Gomito alto come stile di vita, anche se il vino non c’entra niente.
Soffre con Borini ma stavolta almeno non sbrocca e non fa danni (dura un’ora e spicci come al solito, ormai è un cambio già scritto) ed è già una notizia.

Rugani 7
Dopo la quarantena caccia il carattere e si butta nell’autoscontro non semplice con Kalinic. Sempre presente nella partita, contrariamente al passato non si fa fregare dalla timidezza.
Ci mette il corpo e salva un gol, ci mette la faccia, ci mette la testa ci mette il suo cuore e si riprende la difesa della Juve. Pronto per lavorare in BancaIntesa

Asamoah 6,5
Asa è sempre una sorpresa, anche dentro la partita. Gioca con la testa di uno che ancora ci sta e ci sta tutto. Primo tempo di attenzione dietro, con Suso che cerca di portarlo in giro per la fascia, ma senza lodi quando spinge anzi, quando la juve spinge e il Milan è in difficoltà lui sventa la minaccia.
Poi secondo tempo da smooth criminal “the sound of a crescendo” fino al momento della partenza per il 2-0 che è la nota blues in un assolo perfetto o quasi.

Khedira 6
Non lo vedi mai correre ma è sempre dappertutto, e quando vince di prepotenza un contrasto contro Kessie capisci ancora una volta quanto sia bravo Gasperini.

Pjanic 6,5
Non vende sogni ma solide realtà.
“Sembra la buonanima di Hugh Hefner quando passeggiava nei saloni della villa” cit geniale di Michele Fusco.

Cuadrado 6,5
Prove da terzino? Boh, nel frattempo se la cava bene sia in bosco che in riviera sfiancando Rodriguez e bloccando Borini. Zero pasticci che manco sembra vero.

Dybala 7
Personal Jesus. Signore e padrone del centrocampo. Arretra e comanda da lontano come un drone le azioni, si inventa l’assist muto, come le note che valgono quanto o forse più di quelle suonate, il velo che manda in paradiso Higuain, come quello di una sposa.
Più che una partita un film sadomaso, con protagonista passivo Locatelli.

Mandzukic 6
Lotta tanta e governo poco. Alle spizzate aggiunge la variante del tacco.
Ormai s’è capito che preferire lui ad un esterno di ruolo significa rinunciare ad una alternativa davanti, irrobustendo la resistenza partigiana dietro. Questo gli viene richiesto, questo fa.

Higuain 9
Il culmine di 3 partite in cui lotta come un leone, si carica la squadra addosso come uno zaino, porta a spasso gli avversari, li sfida, li sfianca, li stende.
Stasera si è rivisto il Pipita dell’anno scorso, quello così dominante da far battere il cuore. Potenza Controllo e Precisione, la nuova trinità del credo bianconero.
Dirompente e coinvolgente come l’intro di Rock ‘n roll dei Led Zeppelin, un colpo al cuore e una botta d’adrenalina: andresti in pellegrinaggio in capo al mondo per vederlo segnare.

 

Barzagli 6
Dare stabilità dopo Lichtsteiner. Impresa facile seconda solo a sembrare

Alex Sandro 6
È ancora al 30% come rendimento, ed è un problema solo di testa.

Matuidi sv
Allegri 7
Ha vinto lui, l’ha vinta lui.
Premesso che se la Juve è ritorno al futuro Allegri è Doc e sa cosa sta facendo, chi scrive ha poco chiaro il perché di certe scelte strategiche nella conduzione della partita.
Perché fermarsi sempre (sempre SEMPRE) dopo essere passati in vantaggio?
Con l’avversario sul punto di soffocare molla la presa, gli allunga il bocchettone con l’ossigeno… perché?
La Juve di questa sera avrebbe potuto chiudere la partita molto prima, in versione “bella gnocca che se la tira”.
Il risultato da ragione al mister, la Juve non prende gol anche se rischia sempre di farlo (la traversa trema ancora) ma il cambio di marcia e attenzione è evidente e la partita finisce sul 2-0.
Ripagata in pieno la fiducia ad Asamoah.
Il calcio però è sempre episodico ed è grazie a 2 perle di Higuain che la collana si chiude.

PS: Ma che goduria è vincere 2-0? per me il risultato perfetto, un gol per tempo, l’avversario che si dimena ma si arrende per manifesta superiorità.
Mi ha ricordato molto un Milan-Juve di aprile ’95, un gol per tempo, Ravanelli Vialli e una manifestazione di forza totale contro un altro Milan, che allora era padrone in Italia. Dolci ricordi.