QUESTA JUVE NON MOLLA MAI!

Superata la Lazio all’Olimpico grazie alle reti di Cancelo e Ronaldo. L’ottima prova dei padroni di casa, in vantaggio con l’autorete di Emre Can, non basta a fermare i bianconeri

Per vincere partite come quella contro la Lazio, serve un carattere d’acciaio. Anche fortuna certo, perché i biancocelesti hanno obiettivamente giocato una gara straordinaria e non avrebbero meritato la sconfitta, ma quando si ha una rosa di qualità eccelsa come quella a disposizione di Allegri, è più semplice ottenere la benevolenza della sorte. La rosa però, bisogna saperla sfruttare e il tecnico bianconero è maestro in questo: gli inserimenti di Bernardeschi  e Cancelo nella ripresa, con la Lazio in vantaggio, ribaltano le sorti dell’incontro. L’azzurro crea, il portoghese segna e procura il rigore che Ronaldo trasforma in tre punti pesantissimi. Tre punti a cui era difficile credere e che era difficilissimo ottenere, vista l’ottima prova dei padroni di casa, assatanati fin dai primi minuti.

LAZIO INDIAVOLATA

Pressing, recupero palla alto, scambi rapidi: la Lazio parte forte e costringe i bianconeri nella propria metà campo. La Juve è più prudente, riesce a contenere gli avversari, Szczesny è soprattutto impegnato nelle uscite e la prima conclusione sulla quale deve intervenire è un rasoterra da fuori area di Correa dopo una ventina di minuti. Ben più complessi gli interventi necessari per respingere il destro di Luis Alberto, che approfitta di una leggerezza in disimpegno di Emre Can, e il sinistro potente e ravvicinato di Parolo. A cinque minuti dall’intervallo Allegri è costretto a inserire Chiellini al posto di Bonucci, dolorante alla caviglia destra, ma intanto la Lazio continua a spingere e, dopo il pallonetto di Immobile che supera Szczesny e viene messo in angolo dal provvidenziale intervento di Rugani, il fischio finale del primo tempo viene accolto con sollievo.

LA JUVE SI COMPLICA LA VITA

Le accelerazioni biancocelesti creano problemi anche in avvio di ripresa, il sinistro di Luis Alberto esce di poco e anche se la Juve ora ha un altro piglio e attacca con più decisione, sugli sviluppi di un corner per i padroni di casa, Emre Can infila di testa nella propria porta, complicando i piani di Allegri.

CANCELO ENTRA E PAREGGIA

Il tecnico interviene subito, sostituendo Matuidi con Bernardeschi, ma intanto la Lazio sfiora il raddoppio con due conclusioni di Immobile e una di Milinkovic-Savic. A venti minuti dal termine tocca a Cancelo, che entra al posto di Douglas Costa e va a occupare la posizione di esterno alto sulla destra. E i due nuovi entrati confezionano l’azione del pareggio alla mezz’ora: la fuga di Bernardeschi sulla sinistra è incontenibile e il suo pallone per Dybala tremendamente invitante. Il sinistro di prima intenzione della Joya trova la risposta di Strakosha, ma sulla respinta c’è Cancelo, che infila l’1-1 nell’angolino.

CR7 DAL DISCHETTO E LA JUVE VOLA

Il finale di gara è scoppiettante, perché il gol regala alla Juve energie supplementari, ma la Lazio non si abbatte. Si lotta su ogni pallone e anche se manca un po’ di lucidità, c’è agonismo a sufficienza per garantire lo spettacolo. E per quanto riguarda le emozioni, arrivano, eccome, a un minuto dal novantesimo: Ronaldo innesca Bernardeschi sulla sinistra e il suo traversone raggiungerebbe Cancelo a centro area se il portoghese non venisse steso da Lulic. Il signor Guida indica il dischetto e Ronaldo infila il gol che condanna un’ottima Lazio e che vale undici punti di vantaggio in classifica sul Napoli.

LAZIO-JUVENTUS 1-2

RETI:
Emre Can aut.14′ st, Cancelo 29′ st, Ronaldo rig. 44′ st

LAZIO
Strakosha; Bastos (45′ st Neto), Radu, Wallace; Parolo, Milinkovic-Savic, Leiva, Luis Alberto (36′ st Berisha), Lulic; Correa; Immobile (37′ st Caicedo)
A disposizione: Proto, Guerrieri, Durmisi, Jorge Silva, Murgia, Cataldi, Badelj
Allenatore: S. Inzaghi

JUVENTUS
Szczesny; De Sciglio, Bonucci (41′ pt Chiellini), Rugani, Alex Sandro; Emre Can, Bentancur, Matuidi (16′ st Bernardeschi); Douglas Costa (25′ st Cancelo), Dybala, Ronaldo
A disposizione: Perin, Pinsoglio, Spinazzola, Fagioli,  Kean
Allenatore: Allegri

ARBITRO: Guida
ASSISTENTI: Carbone, Di Liberatore
QUARTO UFFICIALE: Abbattista
VAR: Aureliano, Del Giovane

AMMONITI: 24′ pt Emre Can, 5′ st Leiva, 5′ st Matuidi, 25′ st De Sciglio, 28′ st Rugani, 35′ st Chiellini, 35′ st  Milinkovic-Savic

Lazio – Juve 1-2: Fuga scudetto nel segno di Cancelo!

“Si può talvolta far cosa pienissimamente legale ed essere al tempo stesso un solenne ladro.”

La Juventus, citando il patriota D’Azeglio (torinese doc), in una serata di pioggia all’Olimpico di Roma, è riuscita a rendere le luci dello stadio partecipi di una delle vittorie più immeritate della gestione Allegri. Quest’ultimo, magistrale lettore di partite, è riuscito con i suoi cambi a girare un match che aveva preso la direzione bianco-celeste sin dai primi minuti.

Due reti, due firme portoghesi, dei due acquisti più amati e voluti dalla tifoseria bianconera. La furia della natura Cancelo, acciaccato e finito in panchina, si è preso il palcoscenico in un lampo; mentre tu, mio caro onnipotente CR7 da Madeira, hai respinto il pallone dello Stadium e lo hai spedito sotto la traversa difesa da Strakosha. Siamo cattivi, non moriamo mai, e questa vittoria lo dimostra più di ogni altra cosa.

La Lazio di Inzaghi avrebbe meritato di vincere anzi, ad un certo punto, pure stravincere contro una Juventus irriconoscibile. Troppo lenta, macchinosa, che si rispecchiava negli errori e nell’autogol di un Emre Can completamente addormentato. Questa volta il miracoloso Szczesny non ha potuto nulla, ma le sue prodezze sono servite al pugile bianconero di non crollare: la coppia portoghese ha sferrato due colpi da k.o. che hanno tramortito gli avversari (e sottolineo, TUTTI GLI AVVERSARI DIRETTI).

Siamo a +11 sul Napoli: la pioggia torrenziale ch’è scesa sull’Italia (con il volto della neve) sembra che non risparmi nemmeno la Serie A. La Juve più brutta della stagione ha battuto, in rimonta, la Lazio più bella della stagione: il 2-1 di questa domenica sera è tutto qui.