Silenzio stampa, no grazie!

IL NAPOLI LO FA, E NOI?

Ieri sera l’ineffabile Paolo Bargiggia di Mediaset è diventato suo malgrado l’eroe comico dei social a causa della durissima presa di posizione nei suoi confronti da parte della SSC Napoli, questa:

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Glissando sulla levatura grammaticale del comunicato, per il quale molti hanno richiamato la celebra lettera di Totò e Peppino, va sottolineato che non è il primo caso di “silenzio stampa ad aziendam” del Napoli che un anno fa di questi tempi –sempre in piena bagarre da classifica, con obiettivi diversi- levava i suoi scudi contro Sky, pare a causa dello “Juventino” Massimo Mauro, reo di aver criticato Rafa Benitez.

Dunque accade questo: un club gestito in modo patronale da un Presidente collerico, istrionico ed accentratore, si indigna e fa l’offeso, per cose risibili –un’uscita di Bargiggia, una frecciatina di Mauro- salvo poi, magari, rientrare nei ranghi e riallacciare –doverosamente- i rapporti con chi, di fatto, finanzia il calcio italiano e il Calcio Napoli. Con un criterio spannometrico, il 90% dei tifosi Napoli, a cui De Laurentiis si rivolge, hanno apprezzato la mossa (specie il passaggio sui poteri forti che vogliono destabilizzare l’ambiente, tema forte dell’anno) al coro di “ha fatto bene, così imparano a dire stronzate”. Intanto Mediaset ha risposto alla nota rivendicando i suoi diritti (e arrivando perfino a difendere il caro Bargiggia).

Questo ci fa riflettere. Da juventini la vicenda anti-Bargiggia ci pare una monumentale facezia, eppure, molti di noi, più o meno apertamente, si sono interrogati sulla bontà ed efficacia di una presa di posizione analoga: “il SILENZIO” nei confronti di quei media che, anche quest’anno, ci hanno indecorosamente attaccato. Il passo successivo sarebbe più o meno questo:

  • La RAI spara su Marchisio, dopo la nefandezza cronica delle sue cronache? La RAI sobilla gli spettatori con le accuse malcelate dei vari Varriale, Ormezzano, Antinelli, e le braccia alzate al cielo della Ferrari? Bene, che i nostri NON parlino più con loro!
  • Il Direttore di SKY annuncia coram populo che la sconfitta della Juve risolleverebbe il Paese? Bene, che la Juve chiuda i ponti, non mandi nessuno a farsi intervistare, e vediamo se SKY si risolleva o affossa
  • Il Direttore TGCom Liguori ci accusa apertamente di rubare, si presenta imbavagliato, punta dell’iceberg di melma che i vari Pistocchi, Cesari e co. ci riversano contro? Bene, silenzio stampa! Altro che Bargiggia, che ci vende Pogba un giorno sì e un giorno no! Tanto più che la Juve è una società per azioni!
  • Idem per la stampa, ad es. il CorSport sul quale campeggiava, qualche settimana fa, un’intervista esclusiva ad Allegri e poche pagine dopo, un attacco velenoso sempre al povero Marchisio.

Molti di voi ci hanno pensato, lo pensano e sarebbero fieri di una Juventus tesa a difendersi dagli attacchi, dai veleni, dalle moviole faziose, dalle immagine tarocche. Vorreste un club che sconfessi, attacchi a muso duro e si difenda a spada tratta, ma NON E’ COSI’ CHE SI FA!

PROVINCIALE VS TOP CLUB

Un top club mondiale vola oltre. Vola alto. Diremmo con Battisti, s’innalza altissimo e vola sulle accuse della gente, a tutti i suoi retaggi indifferente. La reazione del Napoli è propria di un club provinciale gestito (bene) in modo artigianale da un padre-padrone, con una tifoseria compatta e incline all’uno contro tutt e al vittimismo. La ripicca “gné gné” va bene per un club che, abbiamo visto, gode ora di infinite simpatie in TV (ma anche in Mediaset) come provvisoria paladina anti-Juve. La Juve è ben altro, è un top club, non si abbassa a beghe di quartiere. Una massima (che ieri il Prof. Kantor ricordava) indica la strada:

Non fermarti a discutere con un idiota, la gente potrebbe non notare la differenza.

La Juve usa –benissimo a volta, malino altre- la comunicazione e la sua forza mediatica in tutto altro modo. Con la logica del Napoli, dovremmo chiudere con tutti i media per 10 anni, i quali proseguirebbero –ancor di più- ad essere trattata malissimo. E’ un po’ come lamentarsi degli arbitri: se lo fa il Napoli è massima e condivisa visibilità mediatica, se lo fa la Juve viene invece bacchettata.

Ve lo figurate il ManUnited che si offende per una sciocchezza sparata dal Daily Mirror? Sarebbe discutibile da un punto di vista del principio, ma soprattutto fallace a livello mediatico. La Juve ha i suoi mezzi e deve agire con diplomazia e forza nelle sedi opportune, il silenzio stampa e i comunicatucci sono invece chiari sintomi di una debolezza provinciale. La stampa è pessima, lo sappiamo, i media sono faziosi ed il giornalismo sportivo è, tranne rari casi lodevoli, la cloaca del sistema, ma i silenzi stampa per ripicca nei loro confronti sono sempre perdenti. Avere visibilità mediatica, anche su media che ti massacrano, è sempre meglio del silenzio, la gente non è idiota e c’è chi parteggia per te a prescindere e quindi ascolterà i tuoi tesserati e non Liguori, e c’è chi ti odia a priori, e sarà ben lieto di ascoltare solo Liguori. La Juve fa benissimo a snobbare il fango e continuare a mandare messaggi chiari, unitari e compatti e spedire ottimi elementi al microfono: una frase di Buffon o di Evra vale più di mille teatrini di Liguori, Bargiggia o TikiTaka (e poi diciamocelo: ma chi la vede più la TV?).

VOLARE ALTO

Nell’attuale gestione La Juve ha annunciato due silenzi stampa, nel febbraio 2012 per “torti arbitrali” e nell’estate 2013, contro la Disciplinare che rifiutò il primo patteggiamento di Conte. Sappiamo com’è andata in entrambi i casi.

Un silenzio stampa nei confronti dei media è perdente, fatto per lamentarsi degli arbitri…peggio che mai. Discorso diverso se lo fai per sensibilizzare su una causa giusta e compattare l’ambiente (come per Conte). Il silenzio è una manifestazione di dissenso forte, una frattura insanabile a parole, che intendi trasmettere al pubblico. Stai zitto, la gente si chiederà come mai e sarà informata/sensibilizzata su un tema. Stare zitti contro la stampa invece non ha senso: la stampa non la cambi, anzi continuerà a trattarti peggio perché sarà indispettita e avrà gioco facile nel massacrarti, dicendo che sfuggi al confronto, cianciando di atteggiamento irrispettoso nei confronti del pubblico, il quale continuerà a pensare ciò che pensava prima, col dubbio che tu sia un po’ più debole.

La tv non le colpisci privandole delle interviste ai tesserati: non perdono un solo abbonato così, si limitano a fare più servizi sulla “Juve che rubba”, con gioia di parte degli spettatori e dell’editore. Il crollo degli abbonati, la crisi dei quotidiani, sono invece la dimostrazione netta che è il popolo Juventino (e non la Juve) a punire l’attitudine di questi media.

Qualcuno dice la Juve deve utilizzare i propri mezzi, la sua comunicazione, per difendersi e ripristinare la verità distorta dai media. Ma la Juve non può confrontarsi su qualcosa che per lei NON esiste. Se dicono “La Juve Rubba”, la Juve non può usare i suoi mezzi per dire: “No, no, guardate, ascoltatemi: io non rubo!”. La Juve usa i suoi mezzi e la sua voce autorevole per dire invece: “guardate quanto siamo forti, organizzati e competenti! Non solo ovviamente non rubiamo, ma nemmeno ci abbassiamo a rispondere a ci mi accusa di farlo!”.

Mentre impazzava l’indegno can can mediatico post-derby, la Juve si limitata a twittare cose così:

Senza nome

L’assist fantascientifico di Pogba ed il controllo-tocco sublime di Morata è un modo di dire: “Ecco perché abbiamo vinto, per il talento immenso, perché siamo più forti e vinciamo SOLO per questo, sul campo!”.

Se la Juve avesse pubblicato la foto di Bonucci da un’altra prospettiva, si sarebbe auto degradata insudiciandosi in un livello meschino, stile Galliani con le foto tarocche sullo smartphone. Quello piuttosto tocca farlo a noi, intesi come juventini attori dei social.

Concludo con un’altra massima, che mi pare ancora più appropriata.

Non lottare mai nel fango con i maiali, finiresti solo per insudiciarti, e per di più a loro piace.

Sandro Scarpa.