Aggiornamento su Marko Pjaca

Nella serata di ieri il giocatore è stato sottoposto a ulteriori accertamenti presso la clinica Villa Stuart

A seguito del noto infortunio subito nella gara con la Nazionale croata, Marko Pjaca nella serata odierna verrà sottoposto a ulteriori accertamenti presso la clinica Villa Stuart dal Prof. Mariani dopo i quali verrà presa ogni decisione per il proseguimento delle cure.

Tutte le soluzioni senza Pjaca e senza cambiare modulo

Pjaca

Pjaca non era un titolare nel 442. Tuttavia, oltre a trattarsi di uno dei prospetti europei più validi, contribuiva a dare un minimo di profondità a un modulo con ampia ristrettezza di uomini. Per quanto non fosse ancora esploso definitivamente, tenere in panchina un funambolo del genere in grado (potenzialmente) di spaccare la partita dava una certa dose di sicurezza, ed era senza dubbio una importante risorsa.

Nel caso dovesse saltare per infortunio il resto della stagione sarebbe una perdita gravissima sotto tutti i punti di vista, soprattutto per il 442 che ha svoltato la stagione. Visto che sarebbe importante dare continuità tattica, abbiamo pensato a 3 diverse soluzioni per mantenere il 442/4231 quando mancherà qualche uomo (per le sue caratteristiche esclusive, comunque non si prescinde da Dybala seconda punta. Lo stesso Allegri ha dichiarato che senza di lui verosimilmente si tornerà col centrocampo a 3).

 

 AVANZARE SANDRO 

 

Allegri potrebbe scegliere di schierare Alex Sandro ala con Asamoah terzino dietro di lui.

PRO: Ci sarebbe in primis senso e coerenza tattica, con entrambe le fasce juventine dotate di esplosività e gente in grado di saltare l’uomo. Soprattutto nelle partite di Champions contro avversari top consentirebbe un’efficiente risalita del campo e transizioni a dir poco letali. Inoltre, nelle fasi d’assedio più concitate, avere due esterni di tal livello può aumentare l’imprevidibilità negli ultimi metri,  mettendo di conseguenza in crisi lo schieramento rivale.

CONTRO: Si dipende da un Asamoah che, per quanto tornato a grandi livelli, rimane  a volte un’incognita per le sue condizioni fisiche. Per il resto, tatticamente non ci sono grosse incognite. Anzi, può anche essere una validissima formazione tipo: dipende da quanto Allegri abbia voglia di rinunciare a Mandzukic

 

 STURARO LARGO 

 

Nel caso mancasse un esterno tra Cuadrado e Mandzukic, Allegri potrebbe mettere Sturaro largo come avvenuto contro il Palermo.

PRO: Si troverebbe un senso a un ragazzo che, col centrocampo a due, è ormai (logicamente) finito nel dimenticatoio. Il giocatore ligure può fornire un buon apporto nella pressione alta – contro il Palermo un gol è arrivato così – e le sue qualità nel movimento senza palla possono sostituire quelle di Mandzukic.

CONTRO:  La precisione palla al piede negli ultimi metri è totalmente deficitaria, e spesso va a rovinare suoi ottimi inserimenti. Nel caso mancasse già Cuadrado, i bianconeri diminuirebbero a dismisura la qualità nella trequarti rivale.

 

 DANI ALVES ALTO A DESTRA 

 

Sostanzialmente, la squadra vista col Milan. Il brasiliano giocherebbe quindi al posto di Cuadrado.

PRO: La squadra manterrebbe un’elevata dose di fantasia e creatività in avanti, con un giocatore in grado di rendere più fluida la manovra e di distinguersi con una rifinitura da top player.  In Italia, contro avversari passivi e rinunciatari, potrebbe fare la differenza. Inoltre, trattandosi di un profilo molto associativo coi compagni, Dybala ne beneficerebbe grazie a quegli scambi e quelle triangolazioni che abbiamo visto col Milan.

CONTRO: In Champions i ritmi aumentando a dismisura, rinunciare a uno con l’esplosività di Cuadrado sarebbe peggio di un delitto. Nelle gare in cui la Juve avrà meno il pallino del gioco in meno e dovrà ribaltare velocemente l’azione, Dani Alves potrebbe non essere completamente a suo agio.

Allegri e le rotazioni in attacco

Il severo infortunio occorso al croato Marko Pjaca ha spinto alcuni osservatori di cose juventine a ipotizzare per i bianconeri il ritorno al 3-5-2. Questo perché l’assenza prolungata di Pjaca comporta un abbassamento quantitativo del numero di esterni offensivi a disposizione di Max Allegri, ergo per cui il tecnico livornese potrebbe essere costretto a cambiare di nuovo assetto tattico, abbandonando il 4-2-3-1 (o M5S nel senso di modulo a cinque stelle) che tante soddisfazione ha dato in questa parte di stagione.

È quella del ritorno alla difesa a 3 un’opzione percorribile? In effetti, se guardiamo la rosa bianconera, ci accorgiamo che senza Pjaca viene a mancare un ricambio adeguato per gli esterni Cuadrado e Mandžukić. In pratica mancherebbe un esterno offensivo per sostituire uno dei titolari durante i 90 minuti di gioco a meno di non voler considerare Kean già pronto (e comunque il giovane attaccante è anche lui alle prese con un infortunio).

Ecco allora che il ritorno al 3-5-2 diventa ipotesi plausibile, a partire proprio dalla partita contro il Napoli in programma domenica sera al San Paolo. Come fatto notare da Antonino Milone su Tuttosport del 30 marzo, la difesa a tre della Juventus contro i partenopei si è già vista in stagione quando gli uomini di Allegri hanno vittoriosamente affrontato gli azzurri nella partita d’andata e nella semifinale di coppa Italia.

Il problema riguarderebbe però più la doppia sfida di Champions con il Barcellona che le sfide col Napoli. È infatti saggio tornare al 3-5-2, con il rischio di un abbassamento eccessivo del baricentro, contro Messi, Neymar e Suarez? Non si rischierebbe così di lasciare troppo campo al palleggio blaugrana? Per di più in un momento in cui i catalani, privi di Sergi Busquets, potrebbero soffrire una pressione alta come dimostrato nella sconfitta del 12 marzo scorso subita ad opera del Deportivo La Coruña, con i Galiziani di Pepe Mel abili a salire in pressione ultra-offensiva allo scopo non solo di contrastare la fase di impostazione del Barça ma anche per evitare facili rifornimenti verso le tre punte di Luis Enrique (tre e mezzo se il tecnico spagnolo dovesse ripresentare il 3-3-1-3).

L’alternativa è il mantenimento del 4-2-3-1. In questo caso però occorrerebbe trovare un esterno da inserire in caso di necessità. Qui le alternative sono rappresentate da Lichsteiner, Dani Alves e Asamoah da schierare come esterni alti. L’idea Lichsteiner è probabilmente da scartare in quanto l’impiego del laterale svizzero sulla destra porterebbe allo spostamento di Cuadrado a sinistra, zona di campo nella quale il colombiano ha dimostrato di trovarsi meno a proprio agio. Lo stesso problema potrebbe porsi con l’inserimento di Dani Alves.

Ovviamente questo ragionamento non varrebbe nel caso in cui il giocatore sostituito fosse direttamente Cuadrado. Con Lichsteiner e Dani Alves alternative sulla destra la via più percorribile in caso di cambio di Mandžukić è quella che porta a Asamoah. L’inserimento del ghanese permetterebbe di mantenere Cuadrado a destra ed anche di avanzare a sinistra Alex Sandro, che rispetto all’ex Udinese ha attitudini più offensive.

E se invece Allegri optasse per un 4-3-3? In questo caso ci sarebbe la possibilità di recuperare Marchisio fra i titolari, rinunciando al doppio mediano e liberando Pjanić e Khedira da troppi compiti difensivi col risultato di favorirne le percussioni centrali. Di contro il 4-3-3 costringerebbe Dybala ad agire, almeno nominalmente, sull’esterno. Problema che salterebbe nella malaugurata ipotesi che la Joya non abbia recuperato dal problema muscolare. In quel caso il talento argentino andrebbe centellinato in vista non solo del ritorno di coppa Italia ma soprattutto del doppio impegno di Champions League. Qualora Dybala non recuperasse e Allegri optasse per il 4-3-3 ecco che tornerebbe in voga l’ipotesi di schierare Asamoah o Alex Sandro come esterno alto.