Alex, uno di noi!

Alex Sandro rinnova fino al 2023. Una frase che per un anno e mezzo, il tifoso juventino ha temuto di non leggere mai. Un anno e mezzo travagliato, strano, ombroso. Ombroso un po’ come lui, brasiliano atipico, quasi sempre restio a mostrare qualsivoglia emozione.

E’ stato brusco passare dal favoloso Sandro dei primi due anni, spesso irti di ostacoli, come la concorrenza del redivivo Evra, al Sandro abulico del terzo anno. La richiesta d’addio, e la promessa mai mantenuta dalla Juventus, quella estate spesa tutta a cercare di scappare da una Torino d’improvviso apparsa tetra. Il richiamo del Chelsea e di Antonio Conte, respinto con perdite dalla società, dopo la questione Dani Alves. E poi una stagione condita da troppi bassi e pochi alti. Una stagione in cui le uniche prestazioni da Sandro vero sono state quelle in cui ha operato da esterno alto, quasi a dimostrare la smarrita propensione al sacrificio e all’impegno. Una stagione in cui spesso gli è stato preferito Asamoah, specialmente negli scontri diretti.

Ha rischiato di partire anche la scorsa estate Alex, ma la stagione negativa dell’anno precedente ha forse fiaccato le pretendenti. Qualche indiscrezione e niente più, ma alla fine, per il quarto anno consecutivo, Alex è rimasto a Torino. Ed è ripartito in una nuova Juve, quella di Ronaldo, quella dove lui e Cancelo  hanno rappresentato, e stanno rappresentando, l’emblema di un salto di qualità, di un cambio di concezione. E’ ripartito con costanza di rendimento, in un continuo crescendo prestazionale, nonostante il pregiudiziale disamoramento di una parte della tifoseria, ferita da quel desiderio di lasciare, di volersene andare, di non credere più nella causa bianconera.

Dunque ci si accingeva ad aspettare il 2019, anno in cui finalmente si sarebbe consumata una separazione, oramai vista come inevitabile. E invece no, E invece la storia continua. Un fulmine a ciel sereno, di quelli attesi da tempo. La storia dirà che il suo rinnovo sia coinciso con l’addio di Marotta e l’avvento di Paratici. A pensar male si fa peccato, ma ora bisogna solo pensare alla Juve e a Sandro, a un ritrovato amore, a un nuovo futuro insieme, a un grande e bramato obbiettivo comune. Grimaldo e compagnia possono serenamente aspettare…