Fiorentina-Juve

La Juve torna dal Franchi con un punto, la sensazione di non aver raccolto abbastanza in un buon primo tempo impreziosito dal gol di Milik, ma anche quella di avere evitato il rischio della sconfitta al momento del rigore parato da Perin.

LA GARA

Nel primo tempo, decisamente, le emozioni non mancano. La Juve lascia Miretti in panchina, Paredes subito pronto per l’esordio, con Di Maria e Kostic in fascia a cercare Milik, titolare come estremo offensivo.

La Fiorentina parte forte, ma la Juve ci mette pochi minuti a prendere le misure e al nono passa, con un saggio di belle giocate e fiuto del gol. Cuadrado da destra crossa, Kostic la rimette in mezzo al volo e davanti alla porta c’è Milik, prontissimo. La deviazione è vincente, la Juve avanti, Arek alla seconda marcatura, a conti fatti in pochi minuti, in due partite

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Subìto il gol, la Fiorentina ritrova subito coraggio. La pressione viola si fa sentire, ma la squadra di casa colpisce proprio quando la Juve esce. Su un calcio d’angolo battuto dai bianconeri, verso la mezz’ora, parte il contropiede che manda Kouamé al pareggio. Tutto da rifare.

Il problema è che oggi è complicato trovare di nuovo la via del gol per i bianconeri, come confermerà il dato finale, che parla solo di 4 tiri. C’è caldo, c’è una condizione non ancora al top per chi rientra (per esempio, Di Maria che esce a fine primo tempo, con al suo posto Cuadrado a salire e De Sciglio terzino). C’è anche una Fiorentina che fa la partita (60% di possesso) e che, a fine primo tempo, arriva vicinissima al gol del vantaggio: rigore assegnato con l’ausilio del VAR per fallo di mano di Paredes, ma in porta Perin è semplicemente super.

La ripresa ricalca lo schema di fine primo tempo: la Fiorentina fa gioco, resta alta, ma di fatto non porta mai alcun pericolo alla porta di Perin. La Juve innesta Fagioli, Kean, Miretti e Bonucci, che con 417 presenze raggiunge Alessandro Nesta e Sandro Mazzola al 50º posto nella classifica dei giocatori più presenti nella storia della Serie A.

Il risultato non cambia più: c’è ancora riflettore acceso su Mattia, che verso la fine del tempo alza sulla traversa un tiro di Amrabat molto insidioso, con un intervento perfetto ed efficace.

Si torna a Torino con un punto, adesso si pensa alla Champions.