I 5 gesti tecnici di Juve-Inter

  1. Più attraente di Leonardo Bonucci c’è solo l’invidioso Paul Pogba, che invita il 19 a terminare la smargiassata e a recarsi nella banca Khedira. 😎

 

2. D’Ambrosio sta per colpire, invero esultare, Murillo attenta al suo addome; non ce n’è, Alex Sandro surriscalda l’applausometro di Buffon e incendia quello della curva dello Stadium. 👏

 

3. Ho salvato questa clip rinominandola “Pogba superhuman key pass”. E…Niente, non ho commenti da fare. 🔝

 

4. Oh, come filtra Don Andrés Hernanes…E il delizioso antipasto-piroetta di Bonucci pre cross? 😋

 

5. Spiacente, Mauro Emanuel Icardi Rivero: non vinci lo spalla-spalla contro Barzagli nemmeno se ricicli tutto il silicone di Wanda Nara e l’applichi sulla clavicola. 💪

Il nuovo vecchio articolo su Juve-Inter

Il problema è che se aspetti che accada qualcosa di nuovo, per scrivere di nuovo, puoi anche aspettare per qualche mese.

Così, attendi il match scudetto Juve-Napoli e vivi esattamente la settimana che hai sempre vissuto prima di ogni partita decisiva da quando sei nato. Qualche delirio prepartita, che in questo caso porta addirittura a una diversa designazione dell’arbitro (chi ha diretto la finale dei Mondiali non era all’altezza della supersfida), sette giorni a parlare di questo, poi si va in campo, partita tesa, vince la Juve, ci vediamo la prossima volta.

Vero, non ho scritto, ma che avrei dovuto scrivere, se non ripetere un qualunque articolo degli ultimi 5 anni?

Va bene, mi dicono, per questa volta passi pure.

Poi affronti il Bayern, il super Bayern, che viene e domina per 60 minuti, fa due gol, poi però la squadra comincia a giocare più leggera, i tifosi cominciano a fare gli “olè” a ogni tocco di palla.

 

Eh, no, cari miei, abbiamo scritto anche questo, in questi anni: gli olè, contro la Juve, non si fanno, tantomeno a mezz’ora dalla fine. Perché poi magari l’attaccante grintoso si incattivisce (ora Mandzukic, un tempo era Tevez, prima ancora Vialli, e così via fino a Sivori), l’uomo di classe accorcia le distanze (ora Dybala, un tempo era Del Piero, prima ancora Baggio, e così via fino a Platini), il centrocampista di sostanza pareggia (altre volte è toccato a Marchisio, in precedenza a Conte: Felipe Melo no, lui mai) e quasi quasi ti conviene portarti a casa quel pareggio con gol che ti farà qualificare certamente al ritorno, magari anche nettamente, perché sei chiaramente più forte.

Ma gli olè, al sessantesimo, a Torino, non puoi farli neanche tu.

Lo avevo già scritto, che lo riscrivo a fare?

Comincia a serpeggiare qualche malumore: questo non scrive più.

Poi arriva Juve-Inter. Dopo quella di Coppa Italia, in cui già avevamo ricordato varie cose che avevamo spiegato loro mille volte, e pare proprio non vogliano comprendere.

“Stavolta scrivi però, eh, non puoi sparire così dopo un ciclo di partite del genere”. E io, se proprio insistete, scrivo pure.

Ma devo raccontarvi dei pronostici degli esperti che danno l’Inter vincente; della coreografia perfetta – divertita, non offensiva, e per questo la più incisiva da molti anni a questa parte -; dell’approccio tra una squadra prima e un po’ stanca e l’altra riposata e indietro in classifica, con la prima che aggredisce la partita costruendo 3 palle gol in 10 minuti, prendendo una traversa, arrivando sempre prima sul pallone, perché ha sempre più fame dell’altra; del solito gol su assist nerazzurro (tradizione cui pare tengano molto, da Gresko fino all’indimenticabile Burdisso per Trezeguet); di quella sovraimpressione apparsa a dopo dieci minuti del secondo tempo, con la statistica dei tiri effettuati; 6 a 0 per quelli più stanchi; del 2-0 su rigore di Morata, che ha 50 metri di campo a disposizione nonostante di là non arrivi un tiro neanche a supplicarli; del commento della seconda voce sky (che stavolta è il pur bravissimo Marchegiani), che guarda il replay e niente, il tocco su Morata non riesce a vederlo, è eccessivo, è generoso, è forzato, eh no, caro Marchegiani, la verità è che ormai si ha paura di dire che un rigore per la Juve è nettissimo (capitò anche in Coppa Italia, sulla Rai, proprio contro l’Inter), perché se non vedete che Miranda butta già Morata è davvero meglio occuparsi di altro; dei messaggini di chi ti ricorda che ha segnato Bonucci che era diffidato e Bologna e quindi non avrebbe dovuto esserci e probabilmente staremmo ancora 0-0, o magari 0-1; di Mancini, talmente abituato a essere l’uomo che vince sempre da non presentarsi in sala sconfitta dopo una sconfitta così netta, l’ennesima così netta; dei discorsi di fine partita, con l’Inter che pensa al mercato della prossima estate e noi concentrati sugli obiettivi di fine anno; del Bayern, che interverrà a salvare la stagione dei tifosi nerazzurri, che potranno godersi una giornata di gloria, e in effetti almeno una la meritano anche loro, pure in annate così.

Sinceramente, davvero devo tornare a scrivere per raccontarvi di nuovo tutto questo?

Massimo Zampini