Il fallo di Chiellini e la falla nel sistema

Milan-Juventus è l’emblema di questi anni, di ciò che accade sul campo (dominio e vittoria), a volte fuori dal campo (riconoscimento della superiorità da parte degli avversari), e soprattutto di quello che accade subito dopo la gara e rimbalza dai social ai media, in una sinfonia di sospetti, veleni, polemiche, un impasto di labiali, fotogrammi, illazioni e fake news che hanno un unico disegno: infangare vittorie, sminuire trionfi, denigrare i protagonisti, fomentare l’odio nei confronti della classe arbitrale e, in sintesi, degradare il calcio.

Ecco un articolo comparso oggi sulla Gazzetta dello Sport:

Capite? Per la Gazzetta,  Higuain non ha metabolizzato il fatto che Mazzoleni NON VOLEVA controllare il VAR e, dice il suo ENTOURAGE, ha scoperto che c’è una FALLA nel sistema. Ma andiamo avanti:

Si apprende quindi che “non è stato il cartellino a fargli male” ma quei minuti che precedono il rigore, l’erosione dell’autocontrollo, agli amici “con un sorriso” ha detto che a parole si è trattenuto, ma nella notte Higuain ha ripensato alle “BATTUTE DEGLI AMICI NAPOLETANI SUL SISTEMA!“.

A questo articolo ha collaborato Gianluca Monti che forse conosce bene quelle “battute sul sistema”.

Ricapitoliamo:

Higuain si infortuna, salta il Betis per non mancare contro la sua ex-squadra che l’ha scaricato. Chiede il rigore, Mazzoleni non lo vede ma, dopo 62 secondi (i lunghi minuti), va al VAR e lo assegna. Higuain e i suoi non protestano per Benatia (a quello penseranno social e media). Gli parano il rigore. Dopodiché, Ronaldo sigla il 2-0 e a pochi minuti dalla fine, fallo a metà campo, giallo (quarto giallo in 13 gare col Milan, dopo una media molto più bassa e pressoché identica, sia a Napoli che a Torino).

A quel punto la serata pessima, il rigore sbagliato, la frustrazione dopo l’adrenalina, lo portano ad inveire contro l’arbitro: rosso (per la Gazza: inevitabile). Dà di matto. Tutti cercano di calmarlo, soprattutto i suoi ex-compagni che poi avranno ottime parole per lui (Benatia, Szczesny e gli altri lo chiamano “frate” sui social, gli dicono “non mollare!“). Chiellini lo placca quasi come fosse il suo capitano.

A fine gara Higuain chiede scusa a tutti, non recrimina, si scusa sinceramente, coi compagni, col pubblico, coi bambini (come la sua piccola nata da poco) perché “dobbiamo essere da esempio“.

Ecco che interviene la straordinaria, spontanea e rodata macchina:
– A Gattuso chiedono di Benatia e del mancato giallo: “Ma no, che dite, non siamo qui a parlare di ‘ste cose, ha vinto la squadra nettamente superiore!
– A Romagnoli chiedono di Benatia e del mancato giallo: “Ma no, assolutamente, la Juve è di un altro pianeta ed è stato ampiamente superiore, vincendo con merito
– Ad Allegri chiedono “se ha avuto paura per Benatia”: “Ma no, sempre a parlare di episodi quando vi pare, la Juve ha perso una gara da aprile e invece di parlare di calcio, parlate di episodi

Non sanno i protagonisti in campo che, a loro insaputa, sui social sono già spuntati altri 2-3 rigori che poi in una legame diretto arrivano alle TV e sui siti. E’ partita la vivisezione voyeuristica di ogni vittoria Juve: c’è il video preso da una TV sfocata di Chiellini che scivola per evitare un tiro di Higuain ma forse colpisce Cutrone, ci sono immagini distorte di un corner in cui Chiellini e Romagnoli si sfiorano e cadono entrambi in modo esagerato. Centinaia di video, migliaia di tifosi, non milanisti, indignati, i soliti giornalisti ultrà che rilanciano, tirano fuori Marelli, l’ex-arbitro citato a singhiozzo, aggredito se parla di “polemiche ridicole” e snobbato se parla di rigori non dati alla Juve e glorificato se dice il contrario.

Il tutto arriva ai media che potrebbero parlare di calcio ma non lo fanno, troppo difficile: analizzare le gare, interpretare i dettagli, comprendere elementi tattici, strategici, emotivi, esaltare i gesti tecnici. Troppo poco redditizio: meglio chiedergli di Benatia, far scoppiare la polemica: proviamoci con Gattuso, stuzzichiamo Romagnoli, irritiamo Allegri, rilanciamo il web che si indigna” con Higuain espulso al Napoli e al Milan mentre alla Juve abbracciava l’arbitro. Diamo il trash a chi (forse) vuole solo quello.

A cementificare poi il tutto arriva la Gazzetta che certifica con i suoi articoli quei sospetti e veleni: è vero che Higuain era trattato in modo diverso! E’ colpa dell’arbitro!

Gli ottimi Bocci e Monti scoprono che Gonzalo ha detto ai suoi amici che c’è una FALLA NEL SISTEMA. L’ha scoperto ora, al Milan, una squadra impotente con Abate e Rodriguez contro CR7 e Mandzukic. Higuain al suo entourage confessa che non era arrabbiato perché Alex Sandro ha annichilito Suso, non era frustrato perché Laxalt la passa a Cancelo, non era mica nervoso per aver fallito l’unica chance, ma perché Mazzoleni per quei 90″ forse non voleva andare al VAR.

E’ tutto vero: lo dice la Gazzetta! Come la confessione di Buffon negli spogliatoi (in Italia si scansano!) o il labiale di Rugani e Allegri agli arbitri (“Dai Calva!” “Ciao Taglia!”). Dopo una carriera in piccole squadre di provincia come il River Plate e il Real Madrid, dopo 2 scudetti faticosi e goduti con la Juve, dopo l’amore per la maglia bianconera dimostrato sul campo e fuori, il Pipita scopre la “falla del sistema”: Mazzoleni! E di notte si ricorda delle battute degli amici napoletani (“quanta verità!”, gli stessi indignati perché solo pochi mesi fa Pipa li prendeva in giro cantando “Abbiamo un sogno nel cuore” nel bus Juventus!

Così se nel voyeurismo dei social diventano virali i falli di Chiellini (veri e presunti…), il principale quotidiano sportivo italiano ci spiega che la falla nel sistema non è un giornalismo disinformato, fazioso, gossiparo e appiattito al clima di odio e fake news dei social, ma è “l’arbitro che aiuta la Juve!

Un’illazione indecorosa proprio nel giorno dell’appello al rispetto per gli arbitri, dopo il linciaggio nei confronti di un fischietto in una gara dilettante: “C’è una cultura da cambiare nel calcio”, si legge in quell’appello. Già, chissà chi l’ha inquinata questa cultura…

Sandro Scarpa