PAGELLIBUS / Dinamo Zagabria-Juventus 0-4: Barzagli e l’omaggio al compleanno del grande campione

Buffon SV
Serata tranquilla e una vita fantastica: gira l’Europa gratis per lavoro.
Incolpevole sui problemi creati dai croati (bartezzaghi scansate proprio)

Barzagli 6
Partita tranquillissima. Parliamoci chiaro: a questi livelli per Barzagli è più facile giocare partite del genere che deprimere un adolescente.
Con la sua prestazione pulita ma netta onora, nel giorno del suo compleanno, un grandissimo calciatore italiano (forse uno dei più forti di sempre nel suo ruolo) che ha vinto vari trofei di club e un mondiale da protagonista con la nazionale: Claudio Gentile.

Bonucci 6,5
Tiene a distanza di sicurezza gli avversari, che a loro volta si tengono a distanza di sicurezza da lui. Lancio al bacio (quanti ne fa ogni partita…?) che genera il primo gol.
All’ingresso in campo di Pjaca gli lancia uno sguardo come a dire “ma davvero giocavi co’ ste pippe fino a 3 mesi fa?”
Bravo a mantenere alta la concentrazione, che in queste partite è la cosa più facile da perdere.

Chiellini 6
Si perde, cadendo, l’attaccante sul colpo di testa che stampa la traversa.
Si lancia in scorribande avanzate in cui fa razzia di resti umani e dignità avversarie.
Piazza anche un paio di calci di realizzazione che torneranno buoni per il prossimo 6 nazioni di rugby.

Dani Alves 7
Dani è uno e trino, un regista che fa l’attore, un allenatore giocatore.
Impossibile dire di preciso dove sia, parte a destra poi si accentra, arretra, avanza, non lo sa manco lui dove sta, ma è sempre nel posto giusto.
Campione di carambola e rimpalli come il “bel direttore” di Fantozzi; guai a dirgli che sia fortuna… “questa è classe, coglionazzo!”

Khedira 6
È sempre al posto giusto e soprattutto (non mi stanco mai di ribadirlo forse perché ancora non ci credo del tutto) sta bene fisicamente, anche se poco lucido.
Aveva iniziato facendo il ReMida, un pallone/un gol, aspettando di smaltire l’appannatura è sempre al centro dell’azione, ma meno preciso di prima.
Brian May una volta raccontò che in sala di incisione, mentre i Queen con Bowie registravano “Under Pressure” lui comprese che era il momento di fare un passo indietro, perché c’erano troppe teste a mettere bocca su quel pezzo, e decise di farsi guidare, lasciando che gli altri prendessero il controllo: Sami è come Brian senza cofana riccia; sa quando è il momento di uscire dal riflettore, di lasciare il palcoscenico agli altri, sa come fare per non pestare mai i piedi a nessuno.

Hernanes 6,5
Gioca con la personalità che mi aspetto da uno che si fa chiamare profeta.
È gagliardo, non si mette paura a fare fallo, a provare il tiro, a cercare il passaggio buono.
C’è sempre da fare la tara alla Dinamo, ma è un buon segnale.

Pjanic 7
Un gol dalla connotazione femminile; ti fa dire automaticamente “te l’avevo detto io!” In riferimento alla sua posizione in campo avanzata.
E poi un assist che è una dichiarazione d’amore per Gonzalo “fatti trovare là in area che io te la metto sul petto”

Evra 6
Certe partite sono come il corteggiamento: ci devi provare ma senza strafare.
Patrice riesce bene nel primo aspetto, un po’ meno nel secondo con qualche palla buttata in mezzo a casaccio.
Sempre presente e soprattutto sempre propositivo in avanti (anche perché restare bassi oggi era un’impresa).

Dybala 7
Partiamo dalla fine: uno che mette la palla fuori per far entrare il compagno è roba da Heidi “piccolo, tenero, con un cuore così”
Trova il gol, splendido con un siluro mancino, così accontenta chi dice può giocare anche fuori area.
Si sbatte, prende botte per tutti.
Dicono che finalmente si è sbloccato trovando il gol, ma io non è che lo vedessi così in crisi prima…

Higuain 7
È un piacere vederlo giocare per la squadra, toccare, cesellare palloni.
Non fa mai una giocata casuale, qualcosa che non sia utile per la squadra.
Il gol è un pezzo di tecnica altissima: stop di petto e tocco preciso col sinistro.
Che fosse fortissimo lo sapevo già, ma adesso capisco cosa significa averlo dalla propria parte.

Cuadrado 6
Entra come interno, che non è il suo ruolo, poi si sposta in fascia a gara finita.
Qualche strappo ma niente di che, ma è buono sapere che possiamo contare su di lui e che non è africano quindi non ha la coppa continentale da disputare ogni 6 mesi.

Pjaca 6
Qualche spunto tra gli ex, ma è di buon cuore e non li umilia.
Mette anche un paio di palloni interessanti ma non sfruttati. Mi sarebbe piaciuto vederlo impegnato di più… arriverà il suo momento, tanto ha detto che vuole restare a lungo

Mandzukic SV
La partita non ha più senso quando entra, ma è bello vederlo calcare il prato senza la voglia, per una volta, di strappare il cuore a nessuno.

Allegri 6,5
Il 352 è un porto sicuro, la Dinamo Zagabria si rivela quella che si pensava e Allegri è un troll, perché annuncia prima di una partita del genere che non si può mica pensare di vincere sempre 3-0.
Ok, abbiamo capito.
La squadra è concentrata, non molla, non si arrende quando non trova subito il gol. Schiaccia l’avversario piano piano, lo stritola come fanno i boa, senza fretta ma con la consapevolezza.
Il prossimo step in Europa è tornare (20 anni dopo) a rendere queste partite una formalità, chiuderle prima del 90°, asfaltare gli avversari più deboli senza troppi patemi e poi bullarsi pure come Giovanni all’autogrill coi bambini.