Un thriller da tre punti

La Juve supera il Napoli al termine di una gara pazzesca. Sopra di tre gol i bianconeri si fanno rimontare e vincono in pieno recupero grazie all’autorete di Koulibaly

Una follia. Non c’è altro modo per definire una partita che sembrava già vinta, con pieno merito per altro, che la Juve rischia molto seriamente di pareggiare e che finisce invece per portare a casa negli ultimi secondi grazie a un macroscopico errore di Koulibaly. I bianconeri giocano un primo tempo a dir poco meraviglioso, lo chiudono con due gol di vantaggio e nella ripresa piazzano anche il terzo. Poi, un inspiegabile black out: il Napoli si rifà sotto e riagguanta la gara in meno di quindici minuti, lasciando lo Stadium attonito. E poi… Poi l’incredibile accade. L’autorete del senegalese restituisce alla squadra di Sarri quello che si erano guadagnati per un’ora abbondante di gioco e spazza via quel terribile boccone amaro che ogni tifoso bianconero stava masticando.

DANILO ENTRA E COLPISCE

Un finale al cardiopalma come quello vissuto questa sera impreziosisce a suo modo una gara in cui la Juve, nel primo tempo, strega ogni spettatore. Quando parte in velocità fa impressione e subito, con tre tocchi ribalta il campo, mandando Ronaldo al tiro, respinto con qualche affanno da Meret. Non è facile riuscirci sempre, perché la fase difensiva del Napoli è impeccabile. Inoltre gli uomini di Ancelotti hanno anche tecnica da vendere e, quando si fanno vedere in avanti, Szczesny deve superarsi per deviare in angolo la sventola di Allan. Prima del corner De Sciglio, in seguito a un duro colpo subito in precedenza, deve lasciare il campo e al suo posto entra Danilo. Un debutto del genere, all’Allianz, il brasiliano non poteva neanche sognarlo: la Juve riconquista palla dopo il corner battuto dagli azzurri, Douglas Costa mette il turbo, si fa tutto il campo palla al piede, sterza quando arriva in area e mette il pallone al centro. E chi c’è, pronto a colpire? Danilo, una manciata di secondi dopo il suo ingresso in campo.

PIPA, CHE MAGIA!

Tempo di rimettere il pallone in gioco, ritrovare le posizioni, e la Juve colpisce ancora. Matuidi sale sulla sinistra e appoggia a Higuain. Il Pipita è in area, spalle alla porta e pressato da Koulibaly, ma il movimento con cui si libera del gigante senegalese è una poesia e il destro piazzato sotto l’incrocio una sentenza. In tre minuti i bianconeri piazzano un uno-due letale e potrebbero chiudere i conti alla mezz’ora, quando Higuain veste i panni del rifinitore e mette Khedira solo davanti a Meret, che però intercetta il tiro a botta sicura. Il tedesco potrebbe rifarsi poco dopo, ma il suo destro dal limite si stampa sulla traversa. La Juve può permettersi di rallentare, ma a tratti gioca in maniera meravigliosa, trovando combinazioni che strappano applausi a scena aperta e che meriterebbero di venire certificate sul tabellone. Si va invece al riposo sul 2-0 e, per quanto ci si possa accontentare, è un punteggio che sta stretto ai bianconeri.

RONALDO NELL’ANGOLINO

Ancelotti prova a dare una scossa ai suoi con Mario Rui e Lozano al posto di Ghoulam e Insigne e in effetti il Napoli sembra più determinato. Zielinski e Mertens arrivano al tiro, il primo parato, il secondo a lato, ma la conclusione più pericolosa nei primi minuti è quella di Matuidi, messa in angolo da Meret. La sicurezza con cui giocano i bianconeri è disarmante. Ogni tentativo viene rispedito al mittente, quando c’è da ripartire è una delizia e al quarto d’ora, appena dopo l’ingresso di Emre Can per Khedira, la supremazia viene premiata: Douglas Costa piazza l’ennesima accelerazione sulla sinistra e mette in mezzo per Ronaldo che di prima intenzione, infila il 3-0 nell’angolino.

MANOLAS E LOZANO RIAPRONO I GIOCHI

Finita? Neanche per idea. La Juve si siede sugli allori e in due minuti il Napoli riapre i giochi: prima Manolas infila di testa la punizione di Mario Rui, poi Lozano corregge in rete da due passi l’assist di Zielinski. Sembrava fatta e invece….

DI LORENZO COMPLETA LA RIMONTA

E invece c’è ancora da lottare, e da mangiarsi le mani per l’incrocio dei pali centrato in pieno da Douglas Costa. Alla mezz’ora tocca a Dybala, che sostituisce Higuain e va a piazzarsi al centro dell’attacco, ma i bianconeri sono spenti e a forza di lasciare l’iniziativa agli avversari vengono puniti, ancora da un calcio piazzato, speculare a quello del primo gol. Questa volta rifinisce Callejon e Di Lorenzo si infila nelle maglie della difesa e sigla il pareggio. 

KOULIBALY, CHE REGALO!

Finita? Neanche questa volta. La Juve reagisce con i nervi, ricomincia a macinare gioco però le energie sono al limite. Non c’è più nessuno allo Stadium che ci creda. E quando è così, esplodere di gioia è ancora più bello: mancano una manciata di secondi alla fine, quando Pjanic butta in area una punizione dalla tre quarti. Koulibaly è piazzato, solo e deve solo spazzare. E invece incappa nel più goffo degli interventi, colpendo malissimo e spedendo nella propria porta, sotto lo sguardo incredulo dell’incolpevole Maret. È un regalo inaspettato, che la Juve si prende con gusto insieme ai tre punti. E insieme alla lezione che questa partita lascia: mai dimenticare cosa significa fino alla fine.

JUVENTUS-NAPOLI 4-3

RETI: Danilo 16′ pt Higuain 19′ pt, Ronaldo 17′ st, Manolas 21′ st, Lozano 23′ st. Di Lorenzo 35′ st,  Koulibaly aut. 47′ st

JUVENTUS

Szczesny; De Sciglio (15′ st Danilo), Bonucci, de Ligt, Alex Sandro; Khedira (15′ st Emre Can), Pjanic, Matuidi; Douglas Costa, Higuain (30 ‘st Dybala), Cristiano Ronaldo
A disposizione: Buffon, Pinsoglio, Cuadrado, Demiral, Rugani, Rabiot, Bentancur, Bernardeschi, Mandzukic
Allenatore: Martusciello

NAPOLI
Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Ghoulam (1′ st Mario Rui); Callejon, Zielinski, Allan (29′ st Elmas),  Insigne (1′ st Lozano); Fabian Ruiz, Mertens
A disposizione: Ospina, Karnezis, Malcuit, Hysaj, Maksimovic, Younes, Luperto, Gaetano, Verdi
Allenatore: Ancelotti

ARBITRO: Orsato
ASSISTENTI: Manganelli, Costanzo
QUARTO UFFICIALE: Pasqua
VAR: Irrati, Schenone

AMMONITI: 40′ pt Goulam, 44′ pt Di Lorenzo, 7′ st Bonucci, 35′ st Alex Sandro, 46′ st Elmas

Juventus-Napoli 4-3: calcio d’agosto, si gode così

Si dice che il calcio d’agosto conta poco, forse è anche vero, ma intanto arrivare a settembre con tre punti di vantaggio su una delle dirette concorrenti male non fa: partiamo da qui. Partiamo da quel primo tempo clamoroso che la Juventus ha posto in essere stasera, una prestazione che lascia gli occhi lucidi a tratti, con un Douglas Costa imprendibile, un Higuain smaltato, Pjanic a gigioneggiare in giro per il campo, ed anche una difesa abbastanza impenetrabile. Si, impenetrabile, nonostante l’assenza di Chiellini, nonostante quel blackout clamoroso che ha riaperto tutto, che ci ha fatti tornare al discorso sull’inutilità del calcio d’agosto, perché lì qualcosa di strano è successo. Non si possono prendere tre gol praticamente identici, più o meno, qualcuno dovrà capire i ritmi di questo calcio, nome a caso de Ligt, ma non si può puntare il dito solo contro l’olandese. La condizione fisica, si potrebbe dire, ma non solo. Vedremo dopo la sosta a che punto saremo, ma la sensazione è comunque di grande fiducia.

E poi è una specie di gioco del destino: ricordiamoci tutti quel Koulibaly-gol, doveva girare anche in quel senso, ed è girata nel modo più bello per un tifoso che oggi guarda poco alle cose serie. Perché per le cose serie ci sarà modo di discutere ad annata in corso. Una magia quella del difensore azzurro che di fatto regala una gioia strana da descrivere perché, ancora una volta, è calcio d’agosto, ma quando si vincono partite del genere, quando si vincono partite così, non si può andare a bersi una birra ghiacciata per godersi una delle ultime serate d’estate. L’alba di una nuova annata, speriamo stavolta ancora più clamorosamente indimenticabile del solito. Degli ultimi 8 anni.

Juve-Napoli 4-3: I SOLITI SOSPETTI

C’è molto rammarico per il risultato che sembrava acquisito e invece…. e invece no, anzi sì…
Ci si trova a scrivere e riscrivere la storia di una partita con la trama bella ma il finale incerto dove il cattivo alla fine è quello che meno ti aspetti, KK, “Kevin” Koulibaly.

Fino ad allora un guardie e ladri coi ruoli precisi, con 60 minuti straordinari della Juventus che organizza il colpo della vita partendo per la prima volta da un pronostico non favorevole (le beghe di mercato, la salute di Sarri, il crociato di Chiellini) contro un Napoli che arriva a Torino con la struttura dello scorso anno più qualche innesto di qualità (tutti in gol stasera) e per quei 60 minuti non vede manco di che colore è il pallone.
Il primo colpo di scena dura 26 secondi, tanti quanti ne servono a Danilo per entrare e alzare le braccia in segno di esultanza; da lì in poi è un thriller mozzafiato.

I sospetti sono i soliti: Szczesny sempre presente, Khedira all’addio al calcio ma utile e quasi in gol, Douglas Costa imprendibile (migliore in campo voto 8 per lui, 2 assist, una traversa) CR7 che anche in serata normale è letale e Higuain da esuberato a esuberante, che quando vede il Napoli si ingrifa come Salvini quando vede un migrante e si beve in mezzo metro il gigante partenopeo col 26.

A questo punto quando CR7 esulta mimando il VAR entra in gioco Kobayashi alias il calcio che per definizione “è strano Beppe” (a proposito, complimenti a Bergomi per una seconda voce a cui mancava solo di cantare “il ragazzo della curva B”) e rovescia in 15 minuti tutto quello che si era visto prima. 3-3, pallino in mano ad Ancelotti

La Juve dopo aver rischiato di fare 5 gol e trovarsi sul baratro, perde sicurezza, esce di testa dalla partita e dimostra ancora comprensibili limiti fisici, il colpo sembra fallito, il giovane deLigt stecca molto (in almeno 2 gol è responsabile) in una serata che vede i centrali andare a farfalle spesso e volentieri.

Godiamoci una Juve abbacinante per un’ora come non si vedeva da un pezzo, ma senza dimenticare che nel calcio come nei film c’è anche il secondo tempo.
Lieto fine, a sorpresa, buon successo di pubblico e critica, Douglas Costa candidato all’oscar.