Ci pensa Kean

L’attaccante entra nella ripresa e tre minuti dopo il suo ingresso in campo firma il gol che vale il successo sull’Empoli

Alla Juve basta un tempo, il secondo, per superare l’Empoli e compiere un altro passo verso lo scudetto, mentre a Kean bastano tre minuti per timbrare la rete che decide la gara e che conferma ancora una volta il suo innato fiuto del gol. I bianconeri giocano una prima metà di gara tutt’altro che brillante, ma quando tornano in campo dopo l’intervallo paiono trasformati e ribaltano completamente l’andamento di un match che, fino a quel momento, aveva visto gli ospiti protagonisti.

INIZIO AL RALLENTATORE

Può forse aver contribuito all’inizio stentato perdere Dybala durante il riscaldamento per un problema muscolare: Allegri deve ridisegnare la squadra con Bentancur al posto dell’argentino e dal 4-3-3 con cui avrebbe voluto iniziare il match, passa un 4-4-2  in cui Emre Can e Matuidi presidiano le fasce e Bernardeschi e Mandzukic formano la coppia d’attacco. I primi minuti sono sonnacchiosi, perché la Juve sbaglia troppo in fase di impostazione, mentre l’Empoli è animato da maggiore agonismo, con il passare del tempo prende coraggio e nell’area bianconera piove qualche traversone insidioso, anche se non adeguatamente sfruttato. Poco dopo il 20 arriva anche un brivido, quando il rasoterra dal limite di Krunic sfiora il palo.

EMPOLI PIÙ PIMPANTE

La Juve si vede alla mezz’ora, quando Matuidi pesca Mandzukic libero di incornare da ottima posizione. Il croato incrocia il colpo di testa, ma Dragowski ha un ottimo riflesso e riesce a intercettare. Krunic ci riprova, sempre dalla stessa posizione, e anche questa volta manda a lato di un soffio, certificando però la supremazia degli ospiti, sottolineata anche dai numeri che, alla fine del primo tempo, vedono sei tiri dell’Empoli contro i tre della Juve e il 58% di possesso palla a favore dei toscani.

LA JUVE CAMBIA PASSO

Inutile dire che serve un cambio di passo e lo impone subito Bernardeschi, con un sinistro da venti metri che Dragowski mette in angolo. Il fantasista scheggia anche la traversa con una deviazione volante su assist di Alex Sandro, confermando che la musica è cambiata. Matuidi arriva a colpire di testa mettendo alto di poco e ancora Bernardeschi sfiora l’incrocio con una sventola dal limite.

KEAN, TRE MINUTI E GOL

Allegri cambia modulo, passando alla difesa a tre, con Emre Can arretrato al fianco di Rugani e Chiellini, quindi al 16′ opera la prima sostituzione inserendo Spinazzola per Alex Sandro, mentre al 24′ tocca a Kean, dentro al posto di Matuidi. Ora i tiri della Juve sono 12, mentre l’Empoli non si affaccia più dalle parti di Szczesny. E una volta ristabilita la doverosa supremazia, è il momento di colpire: tre minuti dopo il suo ingresso in campo Kean riceve una perfetta sponda di Mandzukic appena dentro l’area e spara il destro di contro balzo alle spalle di Dragowski.

TRE PUNTI D’ORO

Moise ha anche un’occasione d’oro per raddoppiare poco dopo la mezz’ora, quando Pjanic recupera un pallone sulla tre quarti e lo lancia indisturbato verso la porta. Il sinistro è angolato, ma Dragowski ci arriva la difesa chiude su Mandzukic in agguato. Per gli ultimi minuti Allegri cambia Bernardeschi con Caceres e torna al 4-4-2 e la Juve controlla agevolmente il gioco fino al fischio finale, ottenendo una vittoria preziosa. Ne servono altre quattro per scrivere ancora una volta la storia.

JUVENTUS-EMPOLI 1-0

RETI:
Kean 27′ st

JUVENTUS

Szczesny; Cancelo, Rugani, Chiellini, Alex Sandro (16′ st Spinazzola); Can, Bentancur, Pjanic, Matuidi (24′ st Kean); Mandzukic, Bernardeschi (39′ st Caceres)
A disposizione: Pinsoglio, Perin, De Sciglio,  Bonucci, Nicolussi Caviglia
Allenatore: Allegri

EMPOLI

Dragowski; Veseli, Maietta (35′ st Pasqual), Dell’Orco; Di Lorenzo, Bennacer, Traoré, Krunic (35′ st Acquah), Pajac (35′ st Ucan); Caputo, Farias
A disposizione: Perucchini, Provedel, Antonelli, Nikolaou, Brighi, Capezzi, Oberlin
Allenatore: Andreazzoli

ARBITRO: La Penna
ASSISTENTI: Posado, Prenna
QUARTO UFFICIALE: Massimi
VAR: Banti, Vuoto

kean moise

Juventus-Empoli 1-0: perdonate Moise se vi ha svegliati

Pomeriggio primaverile di fine settimana, tanti sbadigli, qualche corsetta per onor di firma, qualche brivido ma neanche tanto freddo, e poi eccolo, tocca la prima palla e la allarga bene, tocca la seconda e la Juve passa in vantaggio sull’Empoli, tocca la terza e va vicino alla doppietta: è Moise Kean, ancora lui, la nota lieta della serata. Una serata che era nata male con l’infortunio di Dybala che sarà da valutare, quel Dybala che in un paio di partite avrebbe potuto ritrovare la giusta fiducia in attesa dei quarti di finale di Champions League, ed invece ancora un ostacolo sulla sua corsa 2018/2019. Puntiamo su altro, va bene così. Forse. Concentriamoci sulle note liete, appunto, e dunque sulla capacità di questo ragazzino di trasformare in pericolo ogni palla che gli capita fra i piedi per ora. Vedremo se sarà così anche in sfide più delicate, adesso è bello pensarlo, adesso è bello guardare con quanta sfrontatezza sa rompere gli equilibri.

Il resto è quasi forzato raccontarlo, perché la Juventus questa partita, come tante altre di quest’anno, l’ha giocata a tratti con sufficienza, forse perché consapevole di essere superiore, ma nel calcio bisogna comunque far gol per vincere, e dunque se si gioca come nel primo tempo è facile ritrovarsi con qualche problemino. Nel secondo tempo è bastato alzare un po’ i ritmi per far scomparire i toscani dalla circolazione, arrivare con più convinzione dalle parti di Dragowski, sfiorare il vantaggio. E poi Kean, di cui abbiamo già detto tutto, o meglio, tutto quello che ci può stare di raccontabile in una serata così.

Si riparte con il periodo d’attesa adesso, martedì tappa a Cagliari, poi una di quelle sfide che comunque non bisogna mai perdere perché Juve-Milan è sempre Juve-Milan, lo meritano i tifosi, lo merita il blasone, lo merita la vigilia del primo atto contro l’Ajax perché comunque bisognerà arrivare con le pila cariche e senza distrazioni, perché riattaccare il cervello poi non sarebbe facile neanche in occasioni in cui si dà per scontato che si riesca a restare sempre sul pezzo.

Fabio Giambò.