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La collocazione di Cristiano Ronaldo

Ovvero di come Allegri potrà utilizzare Cristiano Ronaldo nella sua Juventus

Quello che sembrava essere soltanto una utopia poco tempo fa, cioè l’approdo di Cristiano Ronaldo in Italia, è ora invece una realtà. La Juventus ha inserito il fuoriclasse portoghese all’interno di un mercato che già l’aveva vista mettere a segno colpi importanti. All’arrivo di Mattia Perin, il club bianconero ha fatto seguire quelli dei vari Mattia Caldara, Cancelo ed Emre Can per sostituire i partenti Buffon, Lichtsteiner, Asamoah e Höwedes. La campagna acquisti bianconera sembra comunque lungi dall’essere finita, date le probabili partenze di Higuain e, forse, anche di Alex Sandro e Rugani.

Detto questo, pur essendo ancora presto per delineare il contesto tattico nel quale Ronaldo andrà ad inserirsi, è però possibile già cominciare a ipotizzare come l’ex Real Madrid potrebbe collocarsi nella Juventus.

Prima di tutto, occorre ricordare che Max Allegri ha dimostrato in questi anni di non essere legato a schemi e sistemi di gioco fissi, dimostrando invece di preferire un calcio fatto di principi all’interno di un sistema fluido. I suoi 4-2-3-1, 4-4-2, 4-3-3 sono tutti sistemi all’interno dei quali Ronaldo potrebbe trovarsi a giocare nel corso della prossima stagione.

Negli ultimi anni il portoghese, sia per l’età sia per le conseguenti decisioni tattiche prese da Zinedine Zidane, suo allenatore a Madrid, si è via via trasformato in un attaccante centrale ed ha portato al limite le sue già grandissime doti da finalizzatore. Zidane ha cercato di allungargli ulteriormente la carriera non soltanto convincendolo a sopportare un po’ di turn over ma anche posizionandolo in posizione più centrale, rinunciando a molte ricezioni sull’out di sinistra. Questo ha permesso a Ronaldo non soltanto di limitare il proprio dispendio energetico ma anche di giocare in una posizione più vicina alla porta, cosa che gli ha permesso di esaltare ulteriormente le proprie doti realizzative (Cristiano conta più gol che partite nei suoi nove anni a Madrid).

Non è quindi inverosimile ritenere che anche alla Juventus, indipendentemente dai vari sistemi di gioco, Ronaldo andrà a occupare una zona di campo simile a quella occupata a Madrid nelle ultime stagioni. Ecco allora che il portoghese potrebbe essere utilizzato da centravanti, con Paulo Dybala alle sue spalle e con i vari Cuadrado, Douglas Costa, Mandzukic e Bernardeschi a girare nelle posizioni di esterni.

Ronaldo, pur partendo da posizione centrale, ama comunque svariare all’esterno, in particolare a sinistra. In questo contesto allora sarà necessario che Dybala vada a giocare attaccante avanzato, da falso nueve, una posizione che il giocatore argentino è in grado di ricoprire e che anzi ha suscitato più di una volta le fantasie dei tifosi bianconeri (redazione compresa). Il portoghese ama giocare con un altro riferimento offensivo centrale, purché quest’ultimo sia in grado di muoversi – orizzontalente e verticalmente – lungo il fronte offensivo proprio per liberare spazi centrali a Ronaldo adescando fuori posizione i centrali avversari. Questo è quello che faceva Karim Benzema al Real Madrid e che, con minor successo, hanno cercato di fare anche André Silva e Guedes col Portogallo al Mondiale.

Qualora invece Allegri schierasse un centrocampo a tre, ecco allora che l’allenatore livornese potrebbe riproporre quel modulo ibrido già presentato in alcune occasioni nella scorsa stagione e che prevede l’utilizzo di Dybala come esterno, pronto ad entrare nel mezzo spazio destro, liberando la fascia per gli inserimenti di Cancelo. In questo caso Ronaldo dovrebbe mantenere una posizione teoricamente più bloccata al centro: d’altra parte con due ‘crossatori’ come Cancelo a destra e Costa a sinistra, Cristiano avrebbe tutto interesse acostellare l’area di rigore dei suoi movimenti a smarcarsi. In realtà, anche in questo caso il portoghese potrebbe aprirsi nei mezzi spazi, per giocare in associazione con Dybala o con i compagni della catena di sinistra, aprendo al contempo spazi per gli inserimenti dei vari Matuidi, Khedira o Emre Can, pronti ad attaccare l’area.

 

In Mario Mandzukic poi, il giocatore portoghese troverebbe un giocatore simile, per caratteristiche tattiche, a Benzema, vale a dire un giocatore in grado di far abbassare la linea difensiva difensiva avversaria, creando spazi per gli inserimenti di Ronaldo ma anche un attaccante che sa muoversi esternamente pulendo l’area di rigore per il portoghese.

Insomma, Allegri ha di che fregarsi le mani, perché Ronaldo non solo aumenta a dismusura le capacità realizzative della squadra, ma aggiunge anche ulteriori dimensioni al già ampio carnet di scelte tattiche.