Lo scudetto più rivoluzionario di sempre

Pronti alla sfida scudetto più affascinante, stimolante e goduriosa (si spera) degli ultimi anni?

La Champions era, è e sarà un obiettivo: arrivarci -con le altre- pronti e tonici, ma senza l’appellativo intrigante ma scomodo di “favoriti”. E invece, siamo Campioni da 8 anni, tempo eterno, lo siamo e questa volta dovremmo ritornare ad esserlo, al centro del ring, rivoluzionati, pronti non più a respingere l’assalto da fermi, ma andando noi incontro agli avversari, con una mossa sorprendente.

Se sarà Sarri, come dicono tutti, sarà uno shock totale, opposto a quello che fu Ronaldo.

La super-scommessa di una Juve che diventa nemesi di ciò che è stata per 5 anni, la Juve che non rilancia per il primato mondiale col miglior allenatore del decennio, ma con la Scelta che nessuno immaginava mesi fa niente faceva presagire. Maurizio Sarri, il nemico outsider dei precedenti 3 anni, Maurizio Sarri l’underdog vilipeso che ci ha fatto tremare, sorridere, incazzare e a volte, in modo malcelato, invidiare quel gioco così diverso, nel bene e nel male, da ciò che eravamo noi.

Bisognerà metabolizzare un cambio di DNA che non è (non può esserlo) percepito come unanimamente logico e accettabile, immediatamente compreso come la migliore scelta possibile, come con Guardiola, per quella che poteva (può?) essere la costruzione di una Juve titanica e mondiale.

Occorrerà superare lo schiaffone che la società stavolta assesta a tutti: all’ambiente, alla recente tradizione, ai rivali che restano perplessi o motivati da un Sarri bianconero. Un manrovescio ai tifosi, spiazzati per lo più e solleticati da quella promessa concreta o astratta di un Guardiola dopo Ronaldo.

Con Allegri ci abbiamo messo una settimana -angoscia e disperazione- fino al Lucento. Di lì in poi chiusi a testuggine nella difesa di un tecnico prima deriso, poi amato, per i primi anni, meno di quello che avrebbe meritato.

Con Sarri ci metteremo di meno o di più. In campo e fuori. Con la lunga estate di un mercato già sconquassato da Real e Barcellona.

Sarà la corsa scudetto più affascinante, ansiogena e rivoluzionaria di sempre: Sarri, il capopopolo antiJuve avrà il compito -con la Juve- di vincere, convincere, portare punti, gioco, presentabilità; contro Conte, il capitano Juve che ha il compito -contro la Juve- di farci ritornare voglia, gioia e reale percezione di quanto sia difficile e straordinario vincere, dopo aver stravinto per anni.

La Juve, se ha scelto, ha deciso di spiazzare di nuovo tutti, non partire dal massimo, non ricominciare dal basso, ma stravolgere tutto con qualcosa di completamento alieno, avulso e perfino antitetico. Non sarebbe un cambiare o evolvere, prima di essere costretti a farlo, sarebbe un rovesciare come un guanto per ri-creare un nuovo ciclo con elementi diversi. Scomporre in molecole il DNA Juventino per poi ricomporle, più forti di prima -voglia di vincere, professionalità, spogliatoio, società, ambiente, cultura del lavoro- assieme all’anticorpo Sarri.

Aspettiamo l’ufficialità, poi sarà un’avventura dalle emozioni potentissime, rivoluzione tattica, tecnica ed affettiva inaudita, viscerale, da far tremare i polsi per le immagini che saranno surreali.

La Juve scuote il suo mondo dalle fondamenta, la Juve fa battere il cuore più forte e urlare anche “ma cosa fanno? ma sono pazzi? ma no!!“, la Juve ha fatto la scelta del gioco.

Siamo in ballo e giochiamo!

Sandro Scarpa.